Tutti i colombiani in realtà vogliono una cosa: la pace

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In questi giorni si è sentito molto parlare della Colombia e del suo contrastante accordo di Pace tra il Governo e la Farc (le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane) con il quale si prevedeva poner fine a cinquantadue anni di guerra. Domenica 2 ottobre l’accordo è stato sottoposto ad un referendum nazionale e il risultato è stato di 50,24% a favore del NO e 49,75% a favore del SI. Questo risultato ha scatenato molte critiche contro il popolo Colombiano il quale sembra essere spaccanto su due fronti. In realtà tutti i colombiani vogliono una cosa sola ossia la pace. Pero, a mio parere i requisiti richiesti dalle Farc non rientravano nella moralità di chi con questa guerra ha perso tanto. Alcuni esempi delle clausole del trattato includevano: avere un salario fisso, posti nella Camera ed il Senato senza il voto del popolo e la totale impunità sui massacri commessi. Non è facile risanare oltre 200mila morti, 180mila sequestri, 200mila sparizioni semplicemente accettando ogni omertà richiesta. Quindi i colombiani hanno preferito continuare la ricerca non di una pace dovuta ma di una pace «giusta e duratura» nella quale essere tutti d’accordo. Il 10 ottobre a Caracas il Governo colombiano, insieme al secondo gruppo più grande di guerriglia del Paese, l’Esercito di liberazione nazionale (Eln), ha annunciato di voler iniziare una nuova fase di negoziati di pace a Quito il 27 ottobre. Sono stati invitati come Paesi garanti il Cile, la Norvegia, Brasile, Cuba e Venezuela. Prima di questa data il gruppo di guerriglia dovrà però rilasciare molte delle persone sequestrate.Con questa dichiarazione inoltre il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha spiegato come questi nuovi negoziati faranno si che la pace sia «completa». Non resta che attendere e sperare per un futuro migliore in questa meravigliosa terra.

// Valentina Panetta

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