Serve il coraggio di ammettere che manca lavoro

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Perché politici e personalità anche di massimo livello ripetono con enfasi che si deve dar lavoro ai giovani; che ci si deve preoccupare con priorità di trovar lavoro alla gente del sud; alle donne, che paiono le più penalizzate; che troppi handicappati non hanno un impiego; che la disoccupazione va estirpata; che va dato un lavoro dignitoso ai migranti; che il lavoro non può mancare ancora per lungo tempo e ci si deve impegnare seriamente, ecc.... Lo dicono dall’alto dei loro pulpiti, amplificati da giornali e televisione, creando vigliaccamente una terribile illusione. Sembra che sottintendano che con il loro intervento il lavoro sia a portata di mano, che ci sia possibilità di trovar posto, di distribuire lavoro a tutti. Non è così. Siate seri, sinceri, responsabili, non continuate a imbrogliare e ad illudere! Di lavoro c’è grave carenza, in moltissimi settori. Non è questione di volontà politica o di incapacità industriale, di questione morale o di programmazione economica. Lo si dica chiaramente, senza demagogia. Troppi beni non si producano più in Italia, troppe merci si comprano «Made in Cina». Troppi freni e disagi soffrono artigiani, agricoltori e imprenditori locali nella loro faticosa lotta di sopravvivenza. Troppo indifferenti sono i consumatori italiani al richiamo «compra italiano»: si continua a rivolgersi a prodotti non nazionali, senza pensare che ogni camicia e ogni paio di scarpe proveniente da oriente, come ogni automobile o ogni giocattolo o ogni attrezzo fabbricati all’estero, ecc... comportano un incremento di disoccupazione locale. È ovvio che non si chieda di tornare a regimi autarchici, ma un maggior rispetto ed un miglior supporto al lavoro italiano ed una maggiore equità fiscale doganale ed una reciprocità più accorta nel mercato internazionale aiuterebbe questa crisi così grave. Predicare pubblicamente con grande enfasi, oltrettutto attribuendo sempre ad altri il compito di risolvere il problema drammatico della disoccupazione, anche quando si occupa un incarico di massima responsabilità, è segno di disprezzo per la gente comune. Seminare illusioni diviene un pericoloso peccato sociale. Lo dico al sindacato, ai politici, ai giornalisti e a tutti i numerosi imbonitori. // Sandro Belli Brescia

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