Se vince il Sì mezza Costituzione è svuotata

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Torno a scriverle a distanza di tempo relativamente alle riforme costituzionali varate dal governo. Mi ha stimolato alla riflessione l’articolo del presidente di Confcooperative che come ben riportato nel titolo dell’articolo, in sintesi si schiera per il Sì al referendum giustificando la scelta del «meglio una riforma pasticciata oggi che il nulla». Parole per altro usate prima di lui da altri personaggi del mondo economico/imprenditoriale come il presidente di Confindustria, come il presidente della Fiat Marchionne ed altri. A supporto della riforma dichiara inoltre che le modifiche paventate non inficerebbero la prima parte della Costituzione, relativa ai diritti e ai doveri delle persone. Non vorrei polemizzare, ma non è proprio così: è vero che non si tocca la prima parte della Costituzione, perché intangibile per volontà dei legislatori padri costituenti, ma la si svuota completamente dagli effetti rimaneggiandone la seconda parte, ed ancor di più con il combinato disposto della nuova legge elettorale Italicum che ricorda molto la legge fotocopia denominata Porcellum dichiarata incostituzionale dalla Corte. La sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso il mandato agli eletti in Parlamento, ma con le modifiche alla Costituzione, non potremmo più eleggere il Senato che diventerà dopo lavoro per sindaci e governatori, non eleggeremo la Camera dei deputati perché ci sono i capilista bloccati, nominati dai partiti di appartenenza, e candidature multiple oltre che un premio mostruoso per chi vince il ballottaggio al secondo turno. Quanto alla faragginosità delle leggi, non credo che dipenda dall’iter burocratico, ma semmai dalla volontà politica dell’emanare o meno le leggi, tant’è che alcune leggi, a suo tempo, hanno avuto un iter velocissimo quando serviva a qualcuno di lorsignori. Dire quindi che gli elettori detengono e mantengono la sovranità popolare nel post riforma è riduttivo e ridicolo. In quanto al nulla, che ci sarebbe senza la riforma, vorrei ricordare che abbiamo una costituzione vigente dal 1948 che ha funzionato fino ad oggi e non si capisce il perché non debba funzionare anche per il futuro, soprattutto se come dice Benigni, il famoso comico che di costituzione se ne intende, abbiamo la più bella costituzione del mondo, specialmente quando entrerà in funzione. La sovranità appartiene al popolo che ha diritto di voto come sancito dall'articolo 48 della Costituzione : il voto è personale eguale libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

// Ornella Cottini
Mazzano

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