Pesi e misure diverse nel valutare gli studenti

AA

Avrei potuto fare un esposto alla Dirigente Scolastica del Comprensivo a cui fa riferimento la scuola media del mio paese Urago d’Oglio. Ho però preferito esprimere tramite la sua pagina la mia amarezza e il mio disappunto perché dà la possibilità di rendere pubblico i vari problemi che i lettori le sottopongono. Il problema nasce da un’ingiusta valutazione dell’esame finale nei confronti di mio figlio perché non c’è stata imparzialità di giudizio sia dalla commissione giudicante ma nello specifico dalla sua insegnante di italiano nonché coordinatrice della classe. Ammesso all’esame con voto 8, tengo a precisare che in tutti e due i quadrimestri e così pure nei colloqui i giudizi sono sempre stati più che buoni anzi ottimi sia comportamentali che di studio. Il punto e il motivo qual è? Perché un’allieva è uscita dall’esame con il 7 quando in tre anni di scuola ha sempre avuto problemi sia di studio che di disturbo e seguita anche fuori dall’ambito scolastico? Premetto che io non ho nulla dì personale con questa ragazza, allora mi chiedo dov’è la scuola? I docenti hanno il compito di educare, insegnare a chi ha difficoltà di apprendimento ma anche incoraggiare e sostenere chi si è sempre dimostrato attento, volenteroso e rispettoso. In questo caso sono stati usati due pesi e due misure, favorendo in modo palese quell’allieva. Mio figlio trovandosi con quel 7 ingiusto sul diploma finale era amareggiato e deluso, non si aspettava sicuramente quel risultato, ma posso dire di ritenermi fortunata perché è un ragazzo positivo e solare. Ha consegnato con orgoglio la sua pagella per l’iscrizione alla prima superiore lì effettivamente c’era scritto tutto il suo percorso scolastico e giudizio dell’anno scolastico seppur penalizzato da quel 7. Termino questo mio sfogo augurando alla sua insegnante di italiano un meritato pensionamento (avendo terminato quest’anno l’insegnamento) e a mio figlio di saper affrontare con coraggio e determinazione le difficoltà che incontrerà sia nella scuola che nel lavoro e di lottare per raggiungere i propri obiettivi.

// Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia