La lezione di una visita alla Capitale

AA
Ho due figli, 16 e 13 anni, e io e mio marito abbiamo sempre pensato che alcuni valori abbiano un ruolo importante nella vita. Abbiamo sempre cercato di spiegare loro che, il rispetto per le persone e le cose, l’altruismo, la condivisione, l’onestà e l’impegno sono alla base di una vita dignitosa e onorabile. Forse per questo, entrambi i nostri figli hanno scelto come sport il rugby, per eccellenza lo sport dei valori, di grande aggregazione e di grande impegno. Quest’anno ci si è presentata l’occasione di poter fare un viaggio tutti insieme e dopo attenta analisi, la scelta è ricaduta su Roma. Essendo io appassionata di storia, racconto spesso ai miei figli dell’impronta fondamentale data dalla Civiltà romana allo sviluppo del mondo moderno e dico loro di guardare ai romani come il popolo che ha valorizzato la Repubblica e che ha unito l’Europa (e non solo) 2000 anni fa. Faccio sempre notare loro quanto fossero grandiosi e geniali nei loro pensieri e nelle loro opere, tenaci nel perseguire i loro obiettivi. Poiché ritengo che l’esempio sia, ai fini educativi, la cosa migliore, questa mi è sembrata l’occasione giusta per mostrare loro la grandezza della città eterna. Quindi andiamo a Roma! E se è l’esempio quello che conta, i miei figli ora hanno scoperto che: - i rifiuti si possono gettare fuori dal cassonetto, anche se questo è vuoto, fino a fare una montagnola alta quanto loro; - lo sporco ai lati della strada non è da rimuovere per mesi, i marciapiedi puliti sono snob; - quando mangi o bevi in un luogo turistico puoi tranquillamente abbandonare i rifiuti per terra nonostante i cestini, oppure se preferisci puoi lasciare i resti del pranzo alla mercè dei mille piccioni che affollano le più belle piazze d’Italia alla faccia dell’igiene; - puoi fregare un turista in piazza S. Pietro per la visita dei musei Vaticani e indignarti se quello chiede spiegazioni; - puoi coprire molti monumenti per ristrutturazioni che dureranno anni e far pagare il biglietto intero per vedere impalcature; - puoi aspettare 5 minuti davanti ad un banco di un bar per un caffè che non arriverà mai e vedersi passare davanti un cittadino locale servito con sollecitudine; - puoi essere importunato ogni due minuti da venditori ambulanti abusivi e vedere i vigili, poliziotti e carabinieri fare capannelli e disinteressarsi di quello che succede a pochi metri o girarsi per non vedere; - puoi anche essere insultato dagli stessi venditori ambulanti se non compri; - puoi anche non pulire le vetrine, il bancone, i bagni etc. dei locali commerciali anche per lunghi periodi (abbiamo visto foglie autunnali... ma gli ispettori sanitari non esistono più?); - puoi rubare in metropolitana senza essere denunciato dai cittadini, tanto succede ogni 5 minuti; ... e l’elenco purtroppo potrebbe continuare... Se questo è l’esempio che hanno visto i miei figli (e non solo loro) nella città «Caput Mundi» mi chiedo: «Come saranno i miei figli domani? Cosa abbiamo insegnato loro oggi?». Cercavamo un esempio grandioso, abbiamo trovato un grandioso degrado. // Marinella L. Botticino

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia