L’Asl dovrebbe andare nelle Rsa, ma non accade

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Da sette anni frequento giornalmente la casa di riposo, in particolare una Rsa nella quale è ospite mio marito e molte persone disabili che necessitano di carrozzina. Tutti quelli che giornalmente frequentano la Casa di riposo tra cui familiari, volontari, operatori e responsabili della struttura cercano in tutti i modi di portare a queste nostre care persone, purtroppo sfortunate, che hanno ricevuto dalla vita tanta sofferenza un po’ di sollievo, amore ed allegria e di aiutarli anche nei movimenti cercando di ridurre al massimo il disagio che hanno a muoversi o a spostarsi da un posto all’altro aiutandoli con molta fatica anche a camminare ricevendo da parte loro un semplice sorriso, un grazie con voce tremolante, una mano che ti stringono forte come per ringraziarti, questi sono i nostri disabili. Ecco che invece persone che dovrebbero avere più conoscenza di queste malattie e che dovrebbero gestire tale situazione in modo umano e rispettoso non hanno il corretto approccio di questi malati; queste persone sono proprio i sanitari dell’Asl. Mi spiego meglio: in questi giorni la struttura dove mi trovo deve portare alla visita all’Asl molti dei nostri cari per vedere se realmente hanno bisogno di una carrozzina per disabili. È una vergogna. Per prima cosa se una persona fa domanda di una carrozzina è perché non può farne a meno se vuole muoversi (non sta chiedendo una Ferrari) ma il punto non è solo questo, anzi il più importante è un altro, è una vergogna che debbano essere i nostri disabili a recarsi all’Asl con tutti i disagi che ne conseguono negli spostamenti mentre chi deve controllarli se ne sta seduto alla scrivania senza battere ciglio e il più delle volte questi nostri malati non vengono nemmeno visitati. È la più grande umiliazione che ulteriormente queste persone devono subire. Basterebbe che una volta al mese questi responsabili dell’Asl, che dovrebbero valutare le condizioni dei pazienti, si recassero loro nelle strutture per valutare queste situazioni (in una sola giornata farebbero tutto) così che potrebbero vedere con i loro occhi come queste persone così sfortunate trascorrono le loro giornate. Maria Tellaroli Lumezzane

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