Gli islamici e gli attentati di questi giorni
Questa mattina ho letto la lettera del signor Andrea Preti e sono rimasto un po’ sconcertato, ma sinceramente non dal contenuto della medesima, e condivido, ma dalla sua risposta. È perfettamente legittimo che lei abbia un’opinione diversa, ci mancherebbe, siamo in democrazia, ma da un direttore di un giornale che viene letto da persone che rappresentano opinioni diverse, mi sarebbe piaciuto che lei argomentasse con dati e fatti concreti la sua contrarietà alle, a mio avviso giuste, osservazioni del sig. Preti. Invece solo una risposta supponente che esprime un malcelato senso di superiorità della propria opinione. Una cosa è certa: io non ho disturbi all’udito, ma una ferma condanna da parte degli Stati islamici non l’ho sentita. Forse gli attentatori hanno già ottenuto il loro scopo di aumentare l’odio nei confronti dell’Islam, ma basterebbe che ci lasciassero vivere in pace e nessuno avverserebbe ciò in nome di cui uccidono. O forse siamo noi che dobbiamo colpevolizzarci, quando loro hanno scatenato una guerra contro la nostra civiltà?
// Massimiliano MenozziBrescia
Ospito volentieri opinioni di segno diverso dalla mia che senza «supponenze» meritano comunque rispetto. La presa di distanza dalla legittima analisi di Andrea Preti faceva eco (e sintesi) all’articolo di fondo da me firmato e pubblicato all’indomani dell’eccidio di Parigi con il quale esprimevo il timore che il terrore seminato dagli jihadisti arrivasse a minare gli stessi valori incarnati dalla Francia così duramente colpita: Libertà, Uguaglianza, Fraternità. Io, lo ripeto, a queste radici non voglio abdicare. Non ho certezze da dispensare, ma vorrei poter continuare a distinguere il grano dalla gramigna, il bene dal male. Prima di alzare barricate e bollare come impossibile la convivenza serena tra diversi, secondo valori umani condivisi, vorrei capire perché questi ventenni immigrati di seconda e terza generazione hanno scelto con dinamiche da branco di massacrare altri giovani, scegliendoli a caso, «infedeli» ma anche musulmani; vorrei capire chi questa guerra la vuole e chi non la vuole, chi la combatte e chi la arma, quali gli interessi (veri) in gioco. Certo, ci dobbiamo difendere da tanto orrore. Certo, lo dobbiamo condannare. Certo, una reazione più netta e visibile da parte del mondo islamico va non solo auspicata, ma anche pretesa. In ogni caso, guardare con odio i vicini di pianerottolo solo perché professano una fede diversa ritengo non sia né utile né giusto. (n.v.)
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