Fisco complicato e i commercialisti fanno sciopero

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Il prossimo 14 dicembre i Commercialisti scioperano. Una decisione mai presa in passato e che oggi origina dal sentirsi esausti della semplificazione che il Governo tanto decanta e che opera a spese di tutti i professionisti. Indivise, le sigle sindacali dei professionisti scenderanno in piazza per dire No allo spesometro trimestrale: un provvedimento che il Presidente Nazionale dei Commercialisti definisce cervellotico. La promessa dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni ha sempre inneggiato alla «semplificazione». Provvedimenti, questi, che vanno nella direzione opposta! L’Associazione Bresciana Commercialisti e l'Unione Giovani Dottori Commercialisti a cui aderiscono più di un terzo degli iscritti all’Ordine di Brescia, si schierano contro questo ultimo provvedimento introdotto dalla legge di conversione del decreto fiscale. I nostri studi rappresentano la realtà economica bresciana: buona parte sono piccoli e appartengono a giovani professionisti che hanno come clienti piccole medie imprese e commercianti. Negli ultimi anni l’Amministrazione finanziaria del nostro Paese si è modernizzata: tutte le comunicazioni sono effettuate tramite internet e risultano accessibili in tempo reale. Questo è avvenuto e, tuttora avviene, grazie alla disponibilità e all’impiego di forza lavoro e investimenti sostenuti unicamente dai professionisti. Si è parlato di 730 e prossimamente di Modello Unico precompilato, ma alle spalle non c’è il lavoro dell’Amministrazione Finanziaria, bensì quello di studi professionali e di imprese, pronti a trasmettere i dati che poi vengono trasferiti sul modello precompilato. Per noi tutte queste comunicazioni hanno costi non indifferenti: del personale, dei software, e non ultimo delle successive comunicazioni di irregolarità (spesso annullate), che non possiamo sempre riversare sui nostri clienti. Ora siamo stanchi e le nostre imprese pure. L’ulteriore adempimento, la comunicazione trimestrale degli elenchi clienti e fornitori, hanno costi che non possono essere sostenuti né da noi, né dai contribuenti. Se l’Agenzia delle Entrate non è in grado di effettuare i controlli sulla mole di dati che già riceve, quando mai riuscirà creando ulteriori adempimenti, a scovare i veri evasori? Per la prima volta i Commercialisti sono stati ammessi a un tavolo tecnico con il Governo e, grazie alle loro proposte (accettate), sono stati eliminati gli studi di settore. Inoltre è stato introdotto il periodo di sospensione della trasmissione di documenti dall’1 agosto al 4 settembre, e concessa la possibilità di presentare i modelli F24 superiori a 1.000 euro direttamente alle Banche per i soggetti non titolari di partita Iva. La collaborazione, la concerto tra il Governo ed i professionisti possono rendere il sistema più semplice. Le regole che cambiano giornalmente per circolari dell’Agenzia delle Entrate, rendono il sistema fiscale italiano incomprensibile, potenzialmente elusivo e spesso contorto sicuramente iniquo per scovare i veri evasori. Il 14 dicembre saremo a Roma con l’Associazione Nazionale Commercialisti e con l’UGDC, non per difendere i privilegi di una casta, ma per chiedere un fisco giusto per il Paese, le imprese ed il cittadino contribuente. Un fisco chiaro e che assolutamente non continui a cambiare le regole del gioco durante la partita.

// Eugenia Salvadori
Presidente Associazione Bresciana Commercialisti
Davide Mai Palazzolo
Presidente Unione Giovani Dottori Commercialisti

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