Don Gabana, le Fiamme Gialle e Trieste nel ’44

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In riferimento all’articolo apparso lo scorso 19 giugno su codesta testata, riguardante il Cappellano militare don Giuseppe Gabana, mi permetta di evidenziare solo qualche precisazione. Secondo il mio modesto parere, il comportamento di don Giuseppe Gabana va valutato soprattutto per quanto fece per il nostro Paese. Così come fecero gran parte delle Fiamme Gialle triestine, con in testa il loro comandante Col. Persirio Marini, don Gabana continuò a svolgere il proprio ruolo, ma non certo per operare agli ordini del Terzo Reich. Un’approfondita documentazione riguardo a tale protagonista della storia di quegli anni, infatti, farebbe emergere che l’infelice cappellano, oltre ad essersi distinto in favore di centinaia e centinaia di profughi italiani in fuga dall’Istria dopo l’armistizio, salvò anche diversi ebrei triestini. Ricordo, a tal fine, che proprio per tale sua generosità, oltre che per il suo esecrabile assassinio, don Gabana è stato annoverato fra gli Eroi più puri della nostra Patria, insignito «alla memoria» di Medaglia d’Oro al Merito Civile, conferitagli dal Presidente della Repubblica il 18 giugno del 2008. Riguardo alla storia di don Gabana è stato pubblicato il volume di Gerardo Severino dal titolo «Don Giuseppe Gabana - Soldato di Cristo e martire della fede (1904-1944)», edizioni San Paolo - febbraio 2009.

// Gen. C. A. Flavio Zanini
Presidente del museo storico e del comitato di studi storici della Guardia di Finanza Roma

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