Cannabis legale tra partecipazione e coscienza collettiva

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L’esame del disegno di legge per la legalizzazione della Cannabis è entrato nel vivo del processo legislativo di approvazione delle Camere. Un passo oggettivamente importante per aprire il confronto parlamentare, a partire dalle audizioni in commissione per poi proseguire alla Camera il prossimo 27 giugno e auspicabilmente giungere al voto entro la fine dell’estate. Fondamentale, per un percorso informato sugli aspetti positivi della legalizzazione della cannabis e per l’approvazione del disegno di legge, sarà il coinvolgimento più largo dell’opinione pubblica, partendo dai media tradizionali per arrivare al variegato mondo dei social network. La questione politica e sociale non è dichiararsi favorevoli o contrari alla legalizzazione, ma prendere atto che il mercato, piaccia o no, costituisce già un consumo di massa (13 milioni di italiani hanno fatto o fanno uso di cannabis), un mercato di fatto libero ma non regolamentato. Per questo motivo occorre sottrarlo al business delle mafie e controllare la qualità del prodotto. Il proibizionismo e la guerra alle droghe hanno fallito ovunque nel mondo (lo hanno dichiarato la Direzione Nazionale Antimafia e Kofi Annan, già segretario dell’Onu), creando monopoli mafiosi: proprio queste gravi conseguenze dovrebbero farci percepire i danni in termini di corruzione e criminalità, ancor più di argomenti libertari della libertà personale senza limiti. In questo quadro, è la stessa Dna a proporre politiche di depenalizzazione che potrebbero dare buoni risultati «in termini di deflazione del carico giudiziario, di liberazione di risorse disponibili delle forze dell’ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali e, infine, di prosciugamento di un mercato che, almeno in parte, è di appannaggio di associazioni criminali agguerrite». Una proposta tutt’altro che teorica: sono molti i paesi europei che stanno sperimentando con successo strategie di depenalizzazione, basti guardare al Portogallo come al caso più virtuoso. L’uso di droga in generale, tra i giovani lusitani di età tra i 13 e i 18 anni, è calato per tutte le sostanze e il trend è in costante miglioramento. Un beneficio netto anche dal punto di vista della coscienza collettiva, dell’utilizzo ottimale delle risorse e dei risparmi legati alla diminuzione dei reati connessi all’utilizzo di stupefacenti, tant’è che nessuno tra i maggiori partiti portoghesi chiede oggi che, sulla decriminalizzazione, si torni indietro. Grazie a questi dati confortanti dobbiamo guardare con positività al processo legislativo che è iniziato, abbattendo tutti i pregiudizi, raccogliendo tutte le informazioni utili, allargando il dibattito e possibilmente creando un canale di conoscenza tra le istituzioni più competenti (Università, Sanità e Forze dell’ordine) e i cittadini. Informazioni utili e il testo del ddl per la cannabis legale, a cui hanno aderito finora 220 deputati e 70 senatori, si possono trovare sul sito dell’intergruppo parlamentare cannabislegale.org.

// Nicolò Gatta
vicesegretario PD città di Brescia

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