All’autolavaggio chiedevamo solo di limitare i rumori

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Visto il polverone che si è alzato intorno alla vicenda dell’autolavaggio situato a Quinzano d’Oglio (distributore Esso) vorremmo fare un po’ di chiarezza e raccontare la nostra verità! Noi siamo una famiglia residente nella palazzina vicina all’autolavaggio e a fianco delle case coinvolte nella vicenda. Iniziamo subito specificando che la sentenza emessa dal tribunale, non impone la chiusura dell’attività, ma ne limita orari e utilizzo dell’impianto (possono continuare a lavare con l’impianto automatico, nonostante non rientri nei limiti consentiti, e asciugare le autovetture a mano!). Per raccontare la vicenda bisogna tornare indietro di circa 2 anni, durante i quali è stato chiesto più volte dai vicini in modo bonario, la collaborazione per la risoluzione del problema, per ridurre il rumore con degli accorgimenti (barriere anti-rumore, diminuzione degli orari) senza però ottenere risultati. Questo autolavaggio funzionava dalle 7.00 alle 22.00, 365 giorni l’anno compresi domenica e festivi! Nessuno, e diciamo nessuno, ha mai pensato o chiesto la chiusura dell’attività! Il lavoro è sacro, ma bisogna rispettare delle regole per poter vivere in una società civile, ed è ancora più sacro il diritto di poter vivere sereni in casa propria. Non ci sembra giusto passare dalla parte dei cattivi e loro delle vittime! Noi lavoriamo, e quando rientriamo a casa vorremmo aver la possibilità di rilassarci e vivere serenamente, e non essere costretti a subire questi forti rumori molesti. Quando abbiamo preso l’appartamento, circa 1 anno fa, eravamo consapevoli dell’esistenza di questa attività, ma era l’ultimo dei nostri pensieri convinti fosse tutto in regola. Con il passare dei giorni la situazione era sempre meno tollerabile (scoprendo poi, che il rumore provocato dall’autolavaggio, arrivava a superare addirittura di 100 volte i limiti consentiti!) e così abbiamo fatto un esposto in comune. Qualche anno fa, sono stati fatti dei lavori (barriere anti-rumore) sull’autolavaggio, per risolvere il problema sollevato da un altro vicino situato dal lato opposto al nostro, e le abitazioni di fronte all’autolavaggio, erano già in costruzione, ma nessuno ne ha tenuto conto. Infatti queste opere, probabilmente hanno addirittura peggiorato la nostra situazione. Tutti, chi più, chi meno, abbiamo un mutuo da pagare, ma rispettiamo le regole ed il vicinato, indipendentemente da chi è arrivato prima e chi dopo. Noi rispettiamo l’opinione altrui e il diritto al lavoro, ma chiediamo rispetto anche per noi! In questi giorni abbiamo sentito e letto commenti di persone non al corrente della reale situazione, commenti a senso unico, cattivi e chiacchiere false, crociate inutili davvero fuori luogo che ci hanno lasciati senza parole e con un forte senso di ingiustizia. Vogliamo puntualizzare che, c’è anche chi, avendo sentito entrambe le versioni sta dalla parte dei vicini disturbati, anche perché l’autolavaggio non è stato fatto chiudere, i titolari hanno deciso di chiudere, è diverso. Forse, da parte dei titolari dell’autolavaggio, sarebbe stato meglio ascoltare i vicini e provare a risolvere il problema, anziché costringerli ad andare in tribunale per ottenere qualcosa, così forse si sarebbero spesi soldi per sistemare la situazione anziché in spese legali. Nessuno pretende il silenzio, ma una situazione in cui si possa convivere in serenità è un nostro diritto! Questo è il nostro umile pensiero, sperando che i Quinzanesi si possano fare un’idea più chiara della situazione.

// S.M. e D.V.

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