Albero della vita: da bresciano ne vado fiero

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Sarei onorato se potesse pubblicare, nelle Lettere al direttore, la mia «protesta» verso quanto affermato da Vittorio Sgarbi «sull’albero della vita dell’Expo» da lui ritenuto «roba da circo» e sul padiglione Italia che sempre secondo Vittorio Sgarbi sarebbe «da bombardare». Ho letto sul giornale di Brescia del 3 maggio i complimenti di moltissime personalità entusiaste di questo «albero», ma evidentemente tutte incompetenti per Sgarbi. Penso che qualsiasi circo sarebbe onorato di possedere un albero come questo da mostrare al pubblico e se qualcuno deve andare al circo questo è proprio lui, anzi no, avrebbe da ridire anche sul lavoro degli artisti circensi visto che mette sempre in discussione tutto e tutti nella convinzione di essere sempre nel giusto. A qualsiasi trasmissione abbia partecipato ci sono sempre state discussioni e polemiche inutili, non sarebbe meglio ignorarlo per una volta e lasciare che resti un italiano sconosciuto come tanti altri? Mi meraviglio che nessuno gli abbia ancora tappato la bocca dopo le frasi «sull’albero della vita» e sul padiglione Italia da voi riportate ad inizio Expo. Un critico deve per forza essere distruttivo o questa è la parte che Sgarbi deve recitare? La critica a mio parere dovrebbe essere soprattutto costruttiva. Sicuramente sono meno acculturato ed erudito di Vittorio Sgarbi, ma in quanto a rapporti personali e rispetto del lavoro altrui credo di non avere niente da imparare da lui. La mia «protesta» rimane l’umile opinione di un comune ottantaduenne, fiero di essere cittadino bresciano ed italiano. // Guglielmo Cerutti

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