Italia e Estero

Isis: quattro Tornado da Ghedi in «ricognizione»

Il ministro Pinotti: «Serviranno a sorvegliare il territorio, a scoprire le formazioni armate e identificarle correttamente come ostili»
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Nessuna «decisione presa», solo «ipotesi da valutare» con gli alleati e comunque da sottoporre al vaglio dal Parlamento. Il Ministero della Difesa smentisce seccamente la notizia di possibili raid aerei italiani sull’Iraq in funzione anti Isis, ma con il passare delle ore e il complicarsi della crisi il profilo della partecipazione italiana alla Coalizione internazionale contro il Califfato islamico rischia di cambiare radicalmente. Perché i quattro Tornado Ids spediti poco meno di un anno fa nel teatro di operazioni fino ad oggi - e fino ad ordine diverso - svolgono «esclusivi compiti di ricognizione», come annunciato dal ministro Roberta Pinotti il 20 novembre scorso alle commissioni riunite di Esteri e Difesa

Nessun «ingaggio di bersagli», dunque, né «illuminazione» degli stessi per consentire ad altri di colpirli, ma un aiuto determinante per «sorvegliare il territorio, scoprire le formazioni armate e identificarle correttamente come ostili».

Attività, ricordava il ministro nella stessa occasione, «assolutamente necessarie per consentire un utilizzo efficace delle altre componenti militari della coalizione che operano per il contrasto dell’Isis, ossia le componenti aeree multinazionali e le componenti terrestri delle forze federali irachene e di quelle curde».

Per le sue caratteristiche tecniche, il Tornado - acquisito dalla nostra Aeronautica militare a partire dal 1982 - si presta ottimamente a queste funzioni: bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità ognitempo, ha visto crescere negli anni la sua efficacia con l’acquisizione di sistemi d’arma d’avanguardia. Un velivolo velocissimo, con eccellenti sistemi di ricognizione, capace di passare le informazioni in tempo reale ai comandi a terra: nella versione standard Ids (Interdiction Strike), quella in dotazione al sesto Stormo di Ghedi ed inviata a supporto della coalizione, può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore.

Dello schieramento italiano, oltre ai Tornado, fanno parte attulmente anche due Predator a pilotaggio remoto (privi di armamento) e un velivolo da rifornimento in volo (in pratica, un aereo-cisterna) Kc 767. 

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