Italia e Estero

«Complimenti al morbillo»: superati i mille casi nel 2017

L’allarme sull'epidemia, attribuita soprattutto al calo delle vaccinazioni, era stato lanciato poche settimane fa dal ministero della Salute
AA

Da inizio anno sono già stati superati i mille casi di morbillo in Italia, mentre in tutto il 2016 erano stati 844. È il dato dell’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui nel 33% dei casi si è avuta almeno una complicanza, nel 41% un ricovero e nel 14% un accesso al Pronto Soccorso. Ci sono stati 113 casi tra gli operatori sanitari. Il 90% di tutti i colpiti non era vaccinato, a conferma delle preoccupazioni degli esperti sul calo delle vaccinazioni. Il 57% dei casi nella fascia di 15-39 anni.

Il sistema di sorveglianza dell’Iss ha censito esattamente 1010 casi fino al 26 marzo. L’età media dei pazienti è 27 anni, con il 57% dei casi che si è verificato nella fascia 15-39 anni, mentre il 6% si è avuto nei bimbi al di sotto di un anno, ancora troppo piccoli per il vaccino. Fra le complicanze le più frequenti sono risultate diarrea (21,1%) e stomatite (17,3%), mentre si sono avuti anche trombocitopenia, ovvero un calo delle piastrine nel sangue (5%), convulsioni (0,4%) ed encefaliti (0,1%).

L’allarme sull'epidemia di morbillo, attribuita soprattutto al calo delle vaccinazioni, era stato lanciato poche settimane fa dal ministero della Salute, sulla base dei dati del solo gennaio che già facevano presagire una stagione con un numero di casi particolarmente alto. Proprio ieri l’ufficio europeo dell’Oms ha sottolineato che 14 paesi nel continente, tra cui l’Italia, hanno ancora la malattia endemica, mentre 53 l’hanno eliminata.

Anche l'epidemiologo Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università San Raffaele di Milano, ha pubblicato questa mattina la notizia del raggiungimento della soglia dei mille casi di morbillo in Italia sulla sua pagina Facebook ormai seguitissima.

 

Qui il suo post integrale.

«Oggi - a malincuore - dobbiamo fare i complimenti al morbillo perchè, con l'aiuto determinante dei genitori che non vaccinano i figli, ha superato nel 2017 i mille casi. Avete capito bene: al 26 marzo ci sono stati in Italia 1010 casi di morbillo.

La quasi totalità era, ovviamente, di non vaccinati: ma una parte non trascurabile - a riprova che la circolazione di questo virus mette in pericolo tutti - aveva invece ricevuto il vaccino.

Anche se gli antivaccinisti affermano "io l'ho avuto e non mi è successo niente", in questo specifico caso in molti non lo diranno: il 41% è stato ricoverato in ospedale (con la gioia di Big Pharma, che ringrazia chi non vaccina) e il 33% ha avuto complicanze, vedremo nel futuro se la malattia ha lasciato - come purtroppo spesso accade in questi casi- danni permanenti.

E' una vergogna che il morbillo circoli in un paese civile. E' una vergogna che ci sia anche un solo caso, perché nei paesi dove si vaccina in maniera estesa (per esempio la Svezia o il Portogallo) la malattia è eliminata e negli ospedali per morbillo non entra nessuno.

Il morbillo è, come potete vedere in maniera inoppugnabile dai dati che vi presento, un pericolo tanto concreto quanto evitabile con una vaccinazione che la scienza in maniera univoca definisce estremamente sicura ed efficace. Affermare il contrario è come affermare che fumare durante la gravidanza fa bene al feto o che bisogna fare bere la vodka ai bambini per farli crescere meglio. Sono bugie senza alcun fondamento.

Chi non vaccina i propri figli (e chi non si vaccina) consente la circolazione di questo virus e mette in pericolo tutti noi. Chi pretende la libertà di non vaccinare i propri figli e non vaccinarsi pretende di circolare contromano con la sua auto.

Nel momento in cui gli consentiamo di farlo teniamo presente che in una curva, nella giusta corsia, potremmo esserci noi con i nostri figli.

Non è una libertà che si può pretendere, non è una libertà che lo stato può concedere.

Allora, cominciamo a vaccinare o aspettiamo che ci scappi il morto?

PS: di questi 1010 casi di morbillo ben 113 si sono verificati nel personale sanitario. Questa è una cosa che grida vendetta a Dio e della quale riparlerò presto.

PPS: Grazie per i numerosissimi messaggi ai quali purtroppo non posso rispondere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia