Aiuti: ora servono soprattutto sostegni economici
In questo momento, nel momento dell’emergenza, servono soprattutto aiuti economici. Per questo il dipartimento nazionale della Protezione civile fa sapere che è sconsigliabile tentare di raggiungere le zone terremotate per prestare soccorso volontario (le unità operative e i volontari sono sufficienti) o avviare raccolte di generi alimentari e indumenti: il loro invio, anzi, potrebbe creare problemi di carattere organizzativo.
(Nel Video: Comunicazione del Direttore Titti Postiglione, Responsabile della Gestione Emergenze del Dipartimento di Protezione Civile, in merito alla raccolta di indumenti e derrate alimentari dal minuto 11.40)
«Ringrazio tutti i lombardi che hanno reso disponibilità a offrire beni alimentari o a raggiungere spontaneamente i territori terremotati per prestare soccorso volontario - si legge in una nota dell'assessore alla Sicurezza, Simona Bordonali - il dipartimento nazionale di Protezione civile comunica che al momento sono presenti unità operative e volontari sufficienti. E' dunque sconsigliabile tentare di raggiungere le zone terremotate. Il dipartimento ha inoltre confermato - si legge ancora - che al momento non c'è necessità di generi alimentari e di indumenti e che il loro invio potrebbe anzi creare problemi di carattere organizzativo. L'unico supporto richiesto e attivato è quello della raccolta fondi attraverso l'sms solidale al numero unico 45500. Ringrazio di cuore tutti coloro che stanno raccogliendo viveri e capi d'abbigliamento, daremo comunicazione nel caso ci fossero necessità in merito. Rimaniamo in attesa di richiesta ufficiale da parte del dipartimento nazionale, con il quale la Regione Lombardia è in contatto costante».
Dalla Lombardia sono sopraggiunte nei territori terremotati o stanno arrivando in queste ore 161 unità di soccorso, di cui 45 cinofili, 106 vigili del fuoco e dieci sanitari.
Per il soccorso alpino lombardo, invece, già mercoledì mattina sono state inviate due unità cinofile esperte in ricerca di persone diperse sotto le macerie. A seguire sono partiti altri 25 tecnici, che appartengono a tutte le cinque delegazioni della regione, tra cui anche la Quinta bresciana, diretti ad Amatrice.
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