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La sfida di Ale: reinventare la ruota

Alessandro Copeta sta reinventando la ruota. Il suo progetto di ricerca consentirà di realizzare veicoli leggeri (le piccole vetture a due posti che si possono guidare se si possiede il cosiddetto patentino) di nuova concezione che, in virtù di un'estrema semplificazione delle parti meccaniche del veicolo, saranno più curati nel design.
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BRESCIA Alessandro Copeta sta reinventando la ruota. Il suo progetto di ricerca consentirà di realizzare veicoli leggeri (le piccole vetture a due posti che si possono guidare se si possiede il cosiddetto patentino) di nuova concezione che, in virtù di un'estrema semplificazione delle parti meccaniche del veicolo, saranno più curati nel design.
La nuova ruota è il tema di ricerca che Alessandro, studente al secondo anno del corso di dottorato di ricerca in Meccanica applicata della Facoltà di Ingegneria cittadina, sta sviluppando per la sua tesi.
«Stiamo studiando un motore collegato direttamente alla ruota della vettura», spiega Alessandro.
Un sistema di trazione molto «leggero», quindi, che non prevede la necessità degli usuali gruppi di trasmissione. Grazie a questa innovazione il motore, come anche tutta la meccanica del veicolo, sarà un elemento unico. «Nella ruota-motore che stiamo progettando sono integrate le sospensioni, i freni e lo sterzo», spiega Alessandro. In questo modo il telaio si libera dai vincoli strutturali che abitualmente condizionano molto il lavoro dei design e c'è spazio per la progettazione di vetture dalle forme davvero nuove.
«Nella nostra ruota-motore è integrata tutta la meccanica, che viene controllata elettronicamente - continua Alessandro -. Certo, la normativa attuale non prevede questa possibilità, ma noi stiamo lavorando per il futuro. Inoltre il nostro progetto potrebbe trovare applicazioni in altri campi. Penso in particolare alla robotica e alla movimentazione di carichi».
A Ingegneria stanno anche studiando la possibilità di impostare collaborazioni con aziende del settore, per una produzione che, se fosse su scala industriale, abbatterebbe i costi, rendendo il nuovo dispositivo concorrenziale rispetto a ciò che oggi offre il mercato.
Alessandro ha fatto una scelta inusuale, iscrivendosi al corso di dottorato dopo aver lavorato in uno studio tecnico milanese per otto anni.
«La mia scelta di accedere all'istruzione universitaria di terzo livello è stata ben meditata - dice Alessandro - e consapevole. A otto anni dalla laurea ho scelto di concedermene tre per approfondire un tema di ricerca che mi interessa molto.
Imboccando questa strada i miei guadagni si sono ridimensionati (tra la borsa di studio di un dottorando e i compensi ai quali ero abituato lavorando nel privato c'è una certa differenza), ma i vantaggi sono stati notevoli. Ho avuto, ad esempio, l'occasione di viaggiare all'estero e confrontarmi con altre realtà professionali e accademiche».
Per tutto il mese di aprile, Alessandro, come altri quattro giovani, ha soggiornato in Mississipi grazie al programma Scambio gruppi di studio della Fondazione Rotary, ospite del distretto Rotary 6820 - Mississipi. Oltre a conoscere usi e costumi del territorio, ha approfondito la sua conoscenza dell'inglese e visitato aziende e realtà accademiche locali. «Il mio sponsor è stato il club Brescia nord e il nostro team leader Franco Docchio, docente della facoltà di Ingegneria di Brescia».
Da maggio a settembre Alessandro è stato invece ospite della University of Birmingham (in Gran Bretagna), dove a collaborato all'attività del locale gruppo di vehicle dynamics.
Se siete interessati ad approfondire le tematiche di ricerca di cui si occupa Alessandro Copeta e, magari, entrare in contatto con la facoltà per proporre collaborazioni sul tema, potete contattarlo via e-mail all'indirizzo alessandro.copeta@ing.unibs.it.
Nelle prossime settimane, come ricordiamo anche qui accanto, racconteremo le storie e gli ambiti di ricerca degli altri dottorandi.
Cristina Ricossa

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