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Il futuro tra light-show, formule algebriche e led

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Se qualcuno ci ponesse la domanda a bruciapelo, sollecitati su quale sia il primo strumento musicale che la mente evoca, risponderemmo semplicemente violino, pianoforte o chitarra. In realtà, la musica è nata non già con l'intento primo di costituire un'arte del tutto autonoma, quanto come tentativo di imitazione della voce umana. Nel tempo poi i grandi compositori hanno codificato la musica strumentale come genere a sé, affrancandola da intenti imitativi.
Oggi la ricerca tecnologica cerca sempre più di lasciarsi alle spalle la tradizione strumentale, per andare alla ricerca di nuove sonorità, come pure nella direzione di messa a punto di interfacce sensoriali più intuitive e fruibili, aprendo la strada a un maximum di creatività del musicista.
Avvalendosi della tecnologia touchscreen, per esempio, ricercatori dell'Università di Pompeu Fabra di Barcellona hanno inventato il «reactable»: in pratica si tratta di un tavolo sormontato da un enorme schermo touch sul quale vengono posati e spostati diversi oggetti che danno vita a onde sonore. Una telecamera localizzata al di sotto dello strumento riconosce e analizza la posizione degli oggetti, mentre il proiettore dà vita a un light show interattivo (il reactable può essere «suonato» da più esecutori simultaneamente).
Porta invece il marchio Yamaha il «tenori-on», una matrice 16x16 di interruttori led, al contempo un controller di input ad alte prestazioni e un display. I pulsanti led, azionati, producono una luce interattiva che consente di accedere alle funzioni dell'apparecchiatura, ovvero sei diverse modalità di esecuzione e suono/luci combinabili tra loro e utilizzabili contemporaneamente.
Si ispira agli insegnamenti di Einstein il «samchillian», basato sulla relatività e creato da Eitan Shefer: lo strumento è composto da due file di tasti, che possono essere suonati tanto in verticale quanto in orizzontale.
Una serie di tasti corrisponde alle note, mentre un'altra serie incorpora funzioni algebriche per salire o scendere di tono a partire da una nota base.
Haken Audio, infine, su un progetto di Lippold Haken, produce la «continuum fingerbord», laddove la normale tastiera è trasformata in una superficie liscia di gomma tattile rossa e priva di tasti, suonabile con dieci dita oppure lasciando scivolare sulla superficie le dita - sia in orizzontale che in verticale - moltiplicando così gli effetti sonori ottenibili.

ra. mo.

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