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La cucina 2.0 firmata Bugatti

L'azienda lumezzanese pronta a lanciare al Salone del Mobile di Milano la nuova generazione di elettrodomestici con tecnologia «glasstechot»
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LUMEZZANE Nelle piccole medie imprese l'innovazione di prodotto o di processo spesso scaturisce in modo del tutto naturale, quasi come un moto d'impulso. Mettendo in sinergia bagagli di esperienze e capacità maturate nel corso di decenni; valorizzando le risorse del proprio gruppo di lavoro; cercando di interpretare con intelligenza le nuove esigenze e tendenze di mercato e consumatori; ma soprattutto credendo nelle proprie idee e nella possibilità di cambiare le regole della competizione.
È il «credo» di Clemente Bugatti, manager della Ilcar di Lumezzane. La società - tra le più piccole in termini di fatturato all'interno della galassia di aziende della famiglia Bugatti - ha impresso un'accelerazione sul fronte dell'innovazione di prodotto che - nei prossimi anni - potrebbe addirittura modificare la natura di uno tra i più noti marchi bresciani del settore casalinghi.
Lo spartiacque è rappresentato da «Glasstechot», il vetro-ceramica rivestito di film plastico dalle proprietà incredibili: trasparente, duttile, in grado di diventare rovente in pochissimi secondi. La tecnologia venne apertamente presentata a Milano agli operatori del settore nel corso del Macef2011. Ora le prime applicazioni sono pronte e saranno in mostra dal 17 al 22 aprile al Salone internazionale del Mobile a Milano.
«Al Macef dello scorso anno ci siamo aperti alla condivisione di questa tecnologia con altre imprese del settore. L'intento era quello di generare e moltiplicare le idee - spiega Clemente Bugatti -. A distanza di un anno possiamo affermare che l'obiettivo è stato centrato. Abbiamo ceduto gratuitamente questa tecnologia a due aziende italiane con le quali è nata una collaborazione importante. La Ilcar non vuole mettersi a produrre cucine o entrare in nuovi settori, ma semplicemente condividere esperienze, confrontare progetti e dar vita a nuove idee. Solo in questo modo le piccole e medie imprese possono fare innovazione».
Tutto vero, ma la nuova tecnologia di trasmissione del calore rappresenta per Bugatti un prezioso cavallo di Troia per penetrare nuovi mercati. Al Salone del Mobile il marchio Bugatti sarà all'attenzione di designer, architetti, builder provenienti da 95 diversi Paesi. Nello stand Bugatti verranno presentati i primi tre prototipi di elettrodomestici di nuova generazione: un tostapane, una griglia ed un frullatore. Il prossimo step sarà quello di fondere la tecnologia Glasstechot negli arredi, facendo dialogare gli elettrodomestici di uso quotidiano attraverso la tecnologia wi-fi, creando la cucina del futuro.
L'innovazione Glasstechot - ci aveva spiegato Clemente Bugatti un anno fa - si era materializzata a bordo di un Boeing 777, durante un viaggio intercontinentale. L'occhio cade sul termometro che mostra la temperatura esterna pari a -62 gradi centigradi; ma sui vetri della cabina di pilotaggio la temperatura è stabile a +30 gradi. Da qui il viaggio nella sede americana della Boeing, a Memphis; quindi a Taiwan dove si trova il quartier generale della società che produce semiconduttori plastici; infine in Giappone, dove viene prodotto il vetro-ceramica in grado di resistere a temperature superiori ai 450 gradi.
«La condivisione gratuita della tecnologia ci ha permesso di migliorare e crescere - conclude il manager lumezzanese -. Credo un'impresa sia tanto più forte, quanto più riesce a condividere esperienze con altre imprese. I primi prodotti destinati ad una fascia molto alta del mercato saranno in commercio nel 2013. Mi chiede cosa diventerà il marchio Bugatti? Non abbiamo la sfera di cristallo e non siamo in grado di dirlo. Una cosa è certa, abbiamo imboccato speditamente la strada dell'innovazione. E questa segnerà il nostro percorso ancora per molti anni».
Roberto Ragazzi
r.ragazzi@giornaledibrescia.it

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