Malegno, la comunità piange Ales Domenighini
Il dolore di una comunità, di una vallata intera, è divenuto palpabile ieri intorno alle 13, quando a Malegno è giunta la salma di Ales Domenighini, l’ex sindaco scomparso sabato sera all’ospedale di Sondalo per un male incurabile, a soli 42 anni. La notizia si è sparsa in un baleno tra le vie camune, lasciando tutti ammutoliti; nelle parole di chi lo ha conosciuto il ricordo di un uomo che è riuscito a declinare la qualità umana, politica e morale di un uomo che per dieci anni ha guidato la sua comunità impegnandosi non solo a livello amministrativo, ma anche sociale.
L’attuale sindaco Paolo Erba, che ne ha raccolto il testimone a maggio dopo essere stato il suo vice, ha proclamato il lutto cittadino per il pomeriggio di domani, in occasione delle esequie civili, che si terranno alle 16 a partire dalla sua abitazione in via Castello 22.
A casa di Ales, per tutto il pomeriggio e la serata di ieri, sono arrivate centinaia di persone, per salutare l’amico, il compagno, il collega e l’amministratore, per confortare la moglie Egle che ora dovrà tirare su da sola le due figlie Matilde e Anita, di 6 e 4 anni.
Ciascuno aveva un motivo per ricordarlo, per il suo impegno in numerose associazioni, l’ultima Legambiente, che l’aveva individuato come prossimo presidente. Per quella sua capacità di vedere lontano e mettere in campo sempre nuove iniziative. I più tristi incontrati ieri sono proprio i malegnesi, che sanno di avere perso una grande guida, ma anche i colleghi sindaci, che Ales aveva sempre «sfidato» con la pacatezza, l’idealismo concreto e la competenza che lo connotavano. Ales era entrato in politica 19 anni fa, per nove anni come consigliere di minoranza e poi come sindaco: nell’ultimo Consiglio aveva letto un messaggio: «Lascio con la serenità di chi ha fatto sempre del proprio meglio».
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