Valcamonica

L'astore impallinato salvato da un cittadino

Un esemplare di astore, ferito da pallini da caccia in Valsaviore, salvato da un cittadino di Cevo. Vittima di bracconaggio.
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Un bel rapace. Dall'aspetto che all'occhio profano ricorda l'aria simpatica e un po' circospetta di un gufo. Per gli addetti ai lavori è però senza ombra di dubbio un astore. A salvarlo dalle fucilate rimediate in pieno Parco dell'Adamello è stato domenica 17 agosto un privato cittadino di Cevo, che ha contattato un operatore del Centro Recupero Animali Selvatici gestito dall’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura in collaborazione con il Parco dell’Adamello, il Comune di Paspardo e grazie al contributo e alla collaborazione della Provincia di Brescia – per consegnargli l'animale rinvenuto ferito qualche giorno prima. 

L’astore – specie particolarmente protetta anche sotto il profilo sanzionatorio in quanto uccello selvatico, di cui si stima una popolazione italiana nidificante di sole 200/300 coppie - presentava ferite in particolare alla zampa sinistra. 
Dagli esami radiologici eseguiti all’Ambulatorio Veterinario Bontempi-Carpentiero-Franceschetti di Breno, si è evidenziata una lussazione femoro-tibiale e la presenza di pallini da caccia all’interno del corpo dell’animale, riconducendo dunque ad una fucilata la causa del ferimento.
 
E’ stato necessario un delicato intervento chirurgico per cercare di ridare a questo splendido esemplare la mobilità alla zampa. La prognosi per la funzionalità dell’arto è complicata  dal ritardo delle cure dovuto alla detenzione illegale. Tale tipo di lesione ha infatti più probabilità di cura se diagnosticata e trattata tempestivamente.
 
In caso di ritrovamento di un animale selvatico ferito od in difficoltà è necessario contattare tempestivamente la Polizia Provinciale,  il Corpo Forestale dello stato o il Cras stesso per permettere le cure appropriate. Attualmente l’animale è in cura presso il Centro Recupero Animali Selvatici del Parco dell’Adamello.
 
Ci spiace constatare che il bracconaggio in Valle di Saviore è vivo e vitale con l’aggravante che l’animale è stato ritrovato dentro la zona di Rifugio e Ambientamento della Valsaviore.
 
 
 

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