Valcamonica

Il Rifugio Bozzi senza gestore: è bufera sul Cai

Appassionati «indignati» per la situazione di stallo, dopo la scadenza del contratto di Marcello Cenini.
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Tutti gli amanti della montagna che frequentano l’Alta Valle Camonica, almeno una volta, sono solo passati al Rifugio Bozzi, situato nella conca del Montozzo a 2.478 metri di altitudine. La notizia è di quelle che lasciano sbigottiti quanti si sono affezionati al Rifugio e soprattutto alla sua gestione. Marcello Cenini di Pezzo e il suo staff, ormai da 5 anni gestivano il Bozzi con tanta passione per la montagna ed i suoi ospiti. La porta rossa e bianca, da maggio a settembre, a seconda della stagione, era sempre aperta per tutti e un sorriso non mancava mai.

D’improvviso la notizia, del tutto inaspettata: il Consiglio del Cai di Brescia, proprietario della struttura, ha deciso di non rinnovare la gestione a Marcello.

Il popolo di Facebook, dopo un primo momento di incredulità ha cominciato a mobilitarsi e a scrivere parole d’affetto per chi con tanto impegno ha sempre cercato di mettere al primo posto la soddisfazione degli ospiti. Con il passare dei giorni le acque non si sono calmate; anzi, la polemica è scoppiata ancora più forte. Il grido dei sostenitori di Cenini si eleva con forza contro il Cai di Brescia. La motivazione, dicono gli alti vertici del sodalizio alpino, è semplicemente che terminato il periodo previsto dal contratto, lo stesso, non è stato rinnovato.

Il presidente Carlo Fasser inoltre afferma «sarà un anno di transizione per il rifugio, in quanto sono previsti importanti lavori di restauro che condizioneranno inevitabilmente la gestione e non sappiamo nemmeno noi come andranno le cose».

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