Valcamonica

A Vezza liberati mamma cervo e due cerbiatti

Sono i tre cervi che il nucleo Ittico Venatorio della Polizia provinciale di Brescia il 17 e 18 aprile ha liberato a Vezza d’Oglio
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Una mamma e due "fratelli". Sono i tre cervi che il nucleo Ittico Venatorio della Polizia provinciale di Brescia, in collaborazione con il Comprensorio di caccia C1 di Ponte di Legno, il 17 e 18 aprile, ha liberato a Vezza d’Oglio ai confini con il Parco Nazionale dello Stelvio in val Grande.

Il numero dei cervi nel comprensorio di caccia è molto elevato, si stimano più di mille animali. Proprio per la quantità di esemplari è facile che qualcuno di questi, magari ferito o debilitato dalla stagione invernale, abbia bisogno di un intervento delle guardie venatorie provinciali che solitamente trasportano gli animali presso il centro di recupero per animali selvatici del Parco dell'Adamello a Paspardo.

Alcuni "pazienti" con la supervisione dei veterinari del centro sono stati ospitati all’allevamento autorizzato del comprensorio fino alla fine della stagione invernale. La struttura è seguita da Fausto Gregorini, che accudisce gli animali selvatici con passione, secondo le prescrizioni ricevute del veterinario del Cras e dalla dott.ssa Elena Bonavetti, tecnico faunistico del comprensorio. L'allevamento è posto in un’area fra l’abitato di Vezza d’Oglio e la frazione di Tù, al limite della vegetazione del bosco.

In coincidenza con i censimenti faunistici del mese di aprile, programmati per valutare la consistenza della popolazione del cervo, si è deciso, in accordo con l’ufficio faunistico provinciale, di liberare tre cervi: una femmina adulta gravida, accompagnata dal piccolo nato a giugno dell’anno precedente e un piccolo di cervo di 11 mesi salvato a metà di gennaio da ferite traumatiche accidentali che si era procurato.


 

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