Una fortezza indebolita: Rocca d'Anfo da salvare

Fondi dal Pirellone con l’accordo di programma. L’obiettivo è quello di riaprire la prossima estate.
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«L’obiettivo è tornare ad aprire la Rocca alle visite turistiche per la prossima estate». C’è determinazione alla tavola rotonda organizzata dal Gal GardaValsabbia nella sede municipale ad Anfo. Per l’occasione si sono dati appuntamento i diversi attori istituzionali che hanno deciso di interagire per rendere possibile ciò che la Valsabbia attende da anni: il Comune, la Comunità montana col presidente Giovanmaria Flocchini, la Regione Lombardia, il Gal GardaValsabbia presieduta da Andrea Crescini con ruoli organizzativi e gestionali.

Ma andiamo con ordine. Delle peculiarità dell’antica fortezza e delle sue potenzialità turistiche si parla da decenni. Di fatto però l’utilizzo turistico è stato possibile solo fra il maggio del 2007 e il luglio del 2011, quando i volontari del Gruppo Sentieri Attrezzati hanno accompagnato fra camminamenti, anfratti e trincee, da loro stessi mantenuti idonei all’escursione, 15.124 persone. Molti coloro che hanno voluto visitar più volte la Rocca, a dimostrazione del potenziale valore paesistico, culturale, ma anche commerciale, della struttura. Purtroppo questa è la quarta estate consecutiva di chiusura della Rocca. «Il perché è oggetto di una polemica che in questi giorni infiamma anche i blog, l’importante è che si riesca a sbloccare la situazione», ha detto il sindaco Gianpietro Mabellini, dichiarandosi disponibile «a fare un monumento a Viviana Beccalossi, per come l’esponente regionale si è data da fare su questa partita».

A rendere possibile la svolta, infatti, sarebbero da una parte il nuovo accordo di programma sulla sicurezza del lago sottoscritto da Anfo, che gira 1 milione di euro regionali a favore della Rocca, dall’altra la disponibilità del Pirelllone a prendere in carico dal Demanio l’intero comparto, in accordo col Comune, che è l’unico titolato a farlo. Un milione di euro che secondo uno studio commissionato dalla Comunità montana (ente attuatore) al Gal e realizzato da Laura Ziliani, permetterà il riutilizzo a fini escursionistici di gran parte della rocca. I lavori saranno appaltati nei prossimi mesi: tre barriere paramassi, 10 aree da rivestire con reti «addossate», 4 muri in gabbioni di rete metallica e la sistemazione di opere esistenti. «Il tutto per ripristinare condizioni di ragionevole sicurezza» ha concluso il funzionario regionale Piccin.

Ubaldo Vallini

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