Rivolta Imu: 5 Comuni al Tar contro il Governo

Depositato il ricorso di Edolo, Ome, Gardone Valtrompia, Paisco Loveno e Rodengo contro l'imposta.
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L'hanno già ribattezzata «la rivolta dell'Imu» a causa delle decine di ricorsi al Tar depositati in massa negli ultimi giorni. Calcoli errati, stime di gettito esagerate, algoritmi fantasiosi. E il ritornello è per tutti lo stesso: «Si cambiano le regole del gioco in corso d'opera e i Comuni rischiano di rimanere in braghe di tela».

Che cosa è successo? Il Ministero dell'Economia e delle Finanze a ottobre, d'imperio, ha rivisto al rialzo la quota di Imu trattenuta alla fonte dallo Stato e messo seriamente in difficoltà i bilanci degli enti locali. A poche settimane dalla chiusura dell'esercizio 2012 tanti Comuni si sono ritrovati con un considerevole ammanco. Che fare? A mali estremi, estremi rimedi. Da qualche giorno in tutto lo Stivale, da Reggio Calabria a Trento, passando per le isole, i tribunali amministrativi regionali stanno ricevendo decine di ricorsi contro i calcoli Imu sovrastimati del ministero dell'Economia e le note con cui il Ministero dell'Interno ha indicato le assegnazioni da federalismo municipale per l'anno 2012.

Venerdì scorso anche al Tar di Brescia è stato depositato un ricorso dai Comuni di Edolo, Gardone Valtrompia, Ome, Paisco Loveno, Rodengo Saiano e San Giorgio di Mantova. Resistenti i Ministeri dell'Economia e dell'Interno, oltre che la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A coordinare il ricorso è stata l'Anci, che ha deciso di promuovere, sia a livello nazionale sia locale, ricorsi legali al Tar a seguito del taglio al Fondo sperimentale di riequilibrio che diversi Comuni hanno subìto in conseguenza della riduzione, decisa in modo unilaterale dal Ministero dell'Economia, del gettito Ici 2009 e 2010 e per gettito anomalo dell'Imu.

L'Anci nazionale ha già depositato un ricorso al Tar del Lazio, mentre alla campagna coordinata in Regione dall'Anci Lombardia hanno aderito in tutto 21 Comuni, cinque dei quali bresciani.
«Che alternativa avevamo - si domanda Vittorio Marniga, sindaco di Edolo - di fronte alla schizofrenia pura del Governo? Prima ci hanno detto una cosa, poi se la sono rimangiata. Un atteggiamento incredibile che complica la gestione finanziaria, già difficile, del Comune». Parole e toni simili a quelli utilizzati dai primi cittadini degli altri quattro comuni. Se per Giuseppe Andreoli, sindaco di Rodengo Saiano «l'Imu si sta rivelando un dramma perché sono state cambiate le regole del gioco in corso d'opera per renderci la vita ancora più difficile», Aurelio Filippi, primo cittadino di Ome, spara a zero contro «un Governo che ha definito tagli ai trasferimenti statali sulla base di calcoli effettuati con strani algoritmi che hanno capito solo loro».

Secondo il Governo, infatti, i soldi i Comuni li avrebbero recuperati dall'incasso dell'Imu, dopo il pagamento dell'ultima rata a dicembre. Peccato che le previsioni di incasso del Ministero dell'Economia non coincidessero con quelle degli Enti Locali. Michele Gussago, sindaco di Gardone Valtrompia, critica le strane formule matematiche utilizzate dal ministero e «la mancanza di logica con cui agisce il Governo che - dice - è pari alla mancanza di sensibilità nel capire come si amministra un Comune». Tagliente il commento del sindaco di Ome Aurelio Filippi: «Anziché massacrarci ogni giorno, cancellino i piccoli Comuni con un decreto legge. Fanno prima».
Salvatore Montillo

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