Iseo e Provaglio, ora comincia la caccia ai fantasmi

Il gruppo Hesperya ha ottenuto la possibilità di svolgere ricerche al Castello Oldofredi e al Monastero di S. Pietro in Lamosa
AA

Non ci troviamo in Scozia, dove quasi tutti i castelli annoverano tra gli ospiti... un fantasma. Siamo sul Sebino. Dove gli esperti sono a caccia di contatti con il mondo paranormale. L’attività di «ghost hunting» in luoghi storici del lago d’Iseo sarà condotta da un gruppo bresciano chiamato Hesperya, che ha chiesto al Comune di Iseo la possibilità di indagare sul Castello Oldofredi ed alla Fondazione San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo di effettuare ricerche sul Monastero. Il permesso è stato accordato.

Nella lista dei luoghi già visitati dai quattro esperti del gruppo ci sono il Castello di Soncino, il Palazzo Murari di Sorgà a Verona, il Castello di Zavattarello a Pavia, il Castello Quistini di Rovato e Palazzo Visconti a Brignano Gera d’Adda, in provincia di Bergamo. Le ricerche si svolgono solo la sera. Il gruppo assicura che verranno utilizzati strumenti non invasivi: foto e videocamere reflex e rilevatori di temperatura e campo. La scelta dei due luoghi è stata dettata dalla storia che li caratterizza.

«Non abbiamo ricevuto segnalazioni per quanto riguarda il Castello Oldofredi di Iseo, ma per il Monastero di San Pietro in Lamosa ci sono delle leggende interessanti - spiega Luca Maggini, fondatore del gruppo -. Il castello, tuttavia, ci attrae perché fu incendiato dal Barbarossa e divenne luogo di prigionia. In posti simili abbiamo riscontrato alcune "anomalie", quindi abbiamo pensato di svolgere indagini anche lì. Il Monastero di Provaglio d’Iseo, invece, conserva delle sepolture nelle immediate vicinanze. Un elemento che aumenta l’alone di mistero».

Nel castello Oldofredi ha sede da moltissimi anni la biblioteca civica «Fulgenzio Rinaldi», che nel corso del tempo ha cambiato posizione: in principio situata nella parte frontale del castello ed in una delle torri, è stata trasferita sopra il chiostro interno. Il bibliotecario Vittorio Volpi ha trascorso all’interno di queste mura gran parte del suo tempo e racconta che spesso i giovani gli hanno chiesto della presenza di fantasmi. Ma, a parte qualche scricchiolio delle assi di legno, il bibliotecario non avrebbe mai riscontrato nulla di strano. In una parte del Castello si trovano appartamenti. Anche i padroni di casa non segnalano accadimenti sospetti.

Ora non resta che sentire la versione dei «ghostbusters» del gruppo Hesperya. Che hanno già individuato due date per analizzare i luoghi: sabato 26 aprile saranno al Monastero di San Pietro in Lamosa, il 10 maggio al Castello Oldofredi. Rigorosamente in notturna.

Veronica Massussi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia