Garda

Sirmione e la passeggiata su suolo privato

Il tracciato lungolago sarebbe realizzato tra porto Galeazzi e via XXV Aprile, ma un cittadino ricorre al Tar: «Quel terreno è mio».
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Diventa un «caso» la passeggiata a lago di porto Galeazzi. Un caso emblematico per i suoi 175 metri circa di lunghezza fra il porticciolo cittadino e l'adiacente via XXV Aprile a Colombare di Sirmione.
Non solo perché un cittadino ha fatto ricorso al Tar chiedendo l'annullamento previa sospensiva dell'efficacia di tutte le delibere ed i relativi provvedimenti di Comune e Consorzio dei Comuni della sponda bresciana del lago di Garda. Sono le motivazioni a porre un quesito di carattere generale, unitamente alla non indifferente circostanza riguardante le molteplici contestazioni di forma ma anche di sostanza.

Ma vediamo in dettaglio l'intervento programmato dall'amministrazione nel piano delle opere pubbliche. Sirmione inserisce fra le sue iniziative il progetto della passeggiata a lago fra il porticciolo Galeazzi e via XXV Aprile. Fra le due località c'è una distanza di 175 metri circa. La prima soluzione tecnica viene bocciata perché prevede un camminamento dentro il lago. Il progetto viene rifatto. Stavolta la passeggiata è spostata a riva. Con l'ok si passa all'appalto: base d'asta 390.000 euro per 175 metri di lunghezza, larghezza 2,50 vale a dire circa 2.200 euro a metro quadrato, salvo sconti.
«L'obiettivo -spiega l'assessore ai lavori pubblici Maurizio Ferrari - è di consentire ai disabili di superare il forte dislivello esistente fra le due località senza probemi. In prospettiva questa servirà di collegamento con una ciclabile in fase di progettazione. Costa parecchio perché si lavora anche in acqua».

Ne giorni scorsi arriva però il ricorso al Tar dell'architetto Antonio Merlin, interessato perché il progetto coinvolge la sua proprietà per la lunghezza di 50 metri fronte lago. I suoi legali chiedono l'annullamento previa sospensione di tutti i provvedimenti riguardanti l'intervento finanziato da Regione e Comune. I motivi sono molteplici. Vanno dalla mancata pubblicazione agli atti assieme alle delibere degli elaborati tecnici all'omessa comunicazione di avvio del procedimento. Ma soprattutto il ricorrente sostiene che parte del terreno sul quale insisterà la passeggiata è di sua proprietà (chiede al riguardo che si faccia una perizia); inoltre questa non rispetterebbe le distanze legali dalla sua abitazione.

Ma c'è un'altra obiezione che travalica il caso specifico. Viene contestato il fatto che la passeggiata in esame abbia i caratteri dell'interesse pubblico generale anche in considerazione della già eccessiva antropizzazione del tratto di costa oggetto dell'intervento e del fatto che attualmente esistono già tre passeggiate che lungo il lago portano al centro storico di Sirmione. In ogni caso, viene ritenuta del tutto inesistente o comunque insufficiente la motivazione addotta.
In buona sostanza si chiede il cittadino: ma tutte queste passeggiate, che sovente modificano le zone a lago, servono davvero? e. s.

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