Garda

«Avevamo lasciato il portafogli nel parcheggio, poi...»

La storia ci è stata raccontata da marito e moglie di Casalmaggiore, che avevano trascorso il giorno dell'Immacolata sul Garda
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«Guardi, abbiamo una storia bellissima e ci piacerebbe che venisse pubblicata. È una perla rara». Ogni tanto in redazione arrivano anche chiamate di questo genere. 
 
Dentro la telefonata i tratti di una vicenda che ha per protagonista un uomo che si è distinto per onestà e disponibilità. Qualità che dovrebbero essere alla base del vivere di ciascuno di noi. Ma che vengono percepite, appunto, come «perle rare».
 
Nella storia ci sono una coppia di Casalmaggiore (provincia di Cremona) che ci riporta i fatti, un portafogli con dentro danaro e carte di credito e un dipendente comunale. Siamo a Sirmione. È il giorno dell’Immacolata.
 
Nadia Cagna e Maurizio Lini decidono di passare il giorno di festa sulla penisola cara a Catullo. Posteggiano l’auto nel parcheggio comunale. Passeggiano per il paese e quando arriva l’ora di tornare a casa vanno a recuperare l’auto.La signora Nadia aspetta il marito in auto. Lui va a pagare alla cassa automatica. Poi i due fanno rotta verso casa.
 
Tutto tranquillo fino a Casalmaggiore, dove il signor Lini si accorge che non ha più con sé il protafogli. Fa mente locale. L’ha lasciato proprio in cima alla macchinetta in cui si paga la sosta. È tardi. I due decidono di non tornare a Sirmione. Il parcheggio, oltretutto, era pieno zeppo di auto e di persone. Chissà che fine avrà fatto, chissà chi l’avrà preso.
 
Rientrati in casa, fanno partire tutte le chiamate del caso. Bloccano le carte di credito e contattano la locale sirmionese. Nella mezza dozzina di telefonate in uscita ne arriva una in entrata. È quella del dipendente comunale che era al lavoro nel parcheggio. «Il protafogli l’ho trovato io, è qui con me».
 
Nessuna magagna burocratica, nessuna procedura. «Guardate - propone lui -, domani mattina devo portare mio figlio a scuola e poi devo correre al lavoro. Vediamoci sul presto al casello di Peschiera. Ve lo porto lì, se vi va bene». Al rendez-vous si presenta puntualissimo. Il signor Lini, che aveva temuto il peggio, torna in possesso del portafogli. E vorrebbe ricompensare il dipendente comunale. Insiste. «È anche Natale, la prego, accetti». Niente da fare. Basta il gesto, la stretta di mano. Scambiata di persona, al casello, senza lasciare l’oggetto ritrovato in qualche ufficio comunale. Ci si viene incontro, lungo la strada. Onestà, disponibilità, anche oltre al senso del dovere.
 
E nessuna voglia di comparire. Abbiamo contattato il dipendente comunale. Anche in questo caso un «no, grazie». Ha preferito che il suo nome non venisse citato.
 
Daniele Ardenghi

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