Bassa

Tentato rapimento, la 33enne resta ai domiciliari

Resta agli arresti domiciliari la 33enne di origini marocchine accusata nelle scorse settimane di tentato sequestro di persona
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Resta agli arresti domiciliari la 33enne di origini marocchine accusata nelle scorse settimane di tentato sequestro di persona. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Brescia che ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato Roberto Felappi, legale della donna.

La vicenda è quella di Roccafranca emersa il 6 settembre scorso,  quando una coppia di genitori bresciani denunciò il tentativo da parte di due donne, risultate poi essere cugine, di rapire la figlioletta di due anni.

Le presunte responsabili, incensurate e regolari sul territorio, finirono in carcere a Verziano; tre giorni in cella fino alla decisione del Gip Enrico Ceravone che, accogliendo la richiesta del Pm Lara Ghirardì, scarcerò la più anziana, 50 anni, mentre per la giovane scattarono i domiciliari.

Misura che resta in vigore anche tutt’ora. L’avvocato di quest’ultima davanti al tribunale del Riesame aveva sostenuto che la misura cautelare non fosse sorretta da gravi indizi di colpevolezza. Così evidentemente non la pensano i giudici che solo nei prossimi giorni renderanno note le motivazioni della loro decisione. 

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