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Semaforo della discordia, scatta la denuncia

I vigili hanno preso provvedimenti dopo gli attacchi legati al caso "semaforo"
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Si è giunti, forse, all’epilogo della vicenda del “semaforo della discordia” di Manerbio. Forse perché delle polemiche non c’è più traccia online, ma il malumore, celato, probabilmente è ancora vivo.

Dopo la raffica di sanzioni arrivate ai manerbiesi nei giorni scorsi, non si placano le polemiche sul Vista Red tra via Mazzini, via Cremona e via Piave che dal 19 ottobre al 20 novembre ha registrato 200 multe.

L’esasperazione dei cittadini passa attraverso Facebook, ora sorvegliato speciale da parte dell’Amministrazione e della Polizia locale. Sul social network numerosi utenti hanno espresso disappunto su un dispositivo installato, a loro avviso, «solo per fare cassa». E un cittadino è stato denunciato dalla Polizia locale per minaccia a pubblico ufficiale in seguito a una frase pubblicata su Facebook.

L’uomo, convocato dai vigili, ha firmato un verbale in cui dichiara che la frase era solo goliardica e che non intendeva esprimere vere minacce. «Alcuni automobilisti sanzionati si recano al comando per visionare il filmato - spiega il comandante dei vigili Andrea Agnini - entrano con fare bellicoso ma escono senza replicare nulla. Le immagini parlano da sole».

A preoccupare gli inquilini di Palazzo Luzzago è stata la Rete che amplifica la tensione. Ma gli autori di commenti offensivi hanno provveduto, in queste ore, a far sparire le frasi. Nei loro confronti, precisa il sindaco Samuele Alghisi, non ci sarà alcun provvedimento: «Il dispositivo non è finalizzato a rimpinguare le casse del Comune poiché i proventi delle sanzioni sono destinati solo al capitolo sicurezza stradale e non per altro».

 

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