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Sacro e barocco: è caccia a nuove ugole per il coro

Il coro San Bartolomeo diretto da Ferrari vuole ampliare il proprio organico
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Una raffinatezza mai scontata e una passione costante: sono queste le due qualità del coro San Bartolomeo, da anni attivo per regalare quella magia in più alle funzioni solenni che si svolgono nella parrocchiale di Castenedolo. Natale, Pasqua e festa patronale: sono tanti i momenti ufficiali durante i quali il gruppo incontra la comunità, dando prova della propria bravura, frutto di prove collettive ed esercizi individuali.

«Sarebbe bello arricchire con nuove voci il nostro organico ora composto da 34 persone. Non servono doti particolari per far parte del coro ma solo un impegno settimanale e interesse verso il grande repertorio vocale sacro della nostra tradizione», spiega il maestro Marco Ferrari che svolge il ruolo di direttore da cinque anni.

«Nel 2010 l’allora parroco don Giovanni Palamini mi aveva chiesto di assumere la direzione della corale. A dire la verità non mi sentivo all’altezza perché la mia professione è quella di cantante lirico e musicista. Tuttavia ho messo a frutto le mie conoscenze e mi sono cimentato in un’avventura che mi ha dato grandi soddisfazioni», prosegue Ferrari che ogni martedì dalle 20.30 alle 23 insegna l’arte del canto ai numerosi castenedolesi (e non solo) che fanno parte del coro.

«Il repertorio scelto è barocco perché richiede una vocalità più leggera e semplice». Mercoledì 4 febbraio alle 21 nella parrocchiale il "San Bartolomeo" si esibirà in occasione del Sacro Triduo. Il repertorio proposto spazierà da Mozart a Telemann. La partecipazione è libera.

Elisa Cavagnini

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