Bassa

Natale, l'albero dei record è di bottiglie di plastica

Merito di coordinatori e volontari della Contrada Zeona di Urago d'Oglio
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Se qualcuno pensava che l’albero di Natale dell’anno scorso potesse essere superlativo... non aveva di certo immaginato quello che sta per succedere quest’anno a Urago d'Oglio!

Così, stavolta i coordinatori e volontari della Contrada Zeona hanno davvero superato se stessi con un traguardo record, che presto verrà svelato ma che abbiamo visto in anteprima. Nove metri e mezzo, questa l’altezza dell’albero di Natale che presto andrà ad abbellire la gigantesca aiuola vicino alla Caffetteria Volpi.

Ma se il suo punto di forza sono le dimensioni, la sua particolarità è che è stato interamente progettato e costruito grazie all’ausilio di bottiglie di plastica, il tutto nella migliore tutela dell’ambiente e nel rispetto della differenziazione dei rifiuti, che proprio la scorsa primavera ha avuto il via in maniera integrata nel paese.

«L’idea era nata già l’anno scorso, quando alcuni nostri volontari hanno ideato e realizzato l’albero con le bottiglie di plastica vuote - ha spiegato Luigina Cressi, che insieme a Massimo Festa guida la contrada -. Quest’anno invece abbiamo deciso di prepararci con largo anticipo e abbiamo raccolto moltissime bottiglie fin da subito, arrivando poi a aggiungerle alla struttura, che è stata alzata del doppio».

I tanti volontari hanno lavorato in uno spazio di via Stradivari, dove hanno ultimato proprio sabato le operazioni di costruzione. Il montaggio invece sarà possibile solo dal 6 dicembre, compatibilmente con il tempo, quando la maestosa struttura natalizia verrà apposta come decorazione per le feste di fine anno. «Stiamo ultimando il montaggio delle bottiglie, che vengono unite alla struttura fatta a rete tramite un chiodo nel tappo - ha spiegato il costruttore Festa -. L’altezza dell’albero è di 8 metri, ma c’è da aggiungere la stella in cima, che è alta un metro e mezzo. Non le abbiamo contate, ma le bottiglie dovrebbero essere circa 12mila». Grande prova di senso della comunità da parte degli uraghesi, che hanno fornito le proprie bottiglie vuote ai contradaioli.

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