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Festa della mietitura, torna la vita in cascina

Dal 21 giugno al primo luglio Pontoglio propone l'ottava edizione della Festa della mietitura.
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L’occasione festaiola e il folclore non annebbiano certo i significati più profondi e nobili della Festa della mietitura di Pontoglio, giunta quest’anno all’ottava edizione.
La kermesse che inizierà venerdì 21 giugno per chiudersi il primo luglio, quest’anno sarà ospitata sui 12.000 metri del Campetto dei Gialli di via Verdi e ha saputo chiamare a raccolta praticamente tutta Pontoglio.

La Festa della mietitura vedrà al suo fianco ela quinta Rassegna di arti, mestieri e prodotti tradizionali della valle dell’Oglio; promotore della festa è il Comune (con in testa il sindaco Alessandro Seghezzi e l’assessore all’agricoltura Daniela Bertoli), organizzatore è la «Vecchia fattoria» di Pontoglio (con Giuseppe Manenti presidente, Roberto Festa segretario e Gianluigi Bertoli creator), partner la Coldiretti, Parco Oglio Nord, Cogeme e sponsor qualcosa come 100 aziende.

Il volontariato poi fa la parte da leone, perché accanto agli organizzatori si schierano il comitato «Arti e Botteghe in Pontoglio» (che ripropone «Vetrine in festa»), Parrocchia, Alpini, Protezione civile, Volontari del soccorso, gruppo Age, Istituto tecnico agrario «Cantoni» di Treviglio e intere famiglie.

Ma veniamo ai contenuti che si sviluppano fra attività nei campi, mostre a tema e cucina tipica. Per quest’ultima il re della tavola rimane il tipico «cazonsèi» di Sant’Antonio. La vita in stalla? Rivive con gli studenti del «Cantoni» che allestiscono una stalla da 600 metri gestendo per 10 giorni, con tecniche d’allevamento d’altri tempi, bovini, equini e caprini provenienti da 25 aziende della zona. Il lavoro nei campi? Riscoperto con l’aratura, la mietitura e la lavorazione del fieno (compresa la preparazione dei covoni) a mano, con mezzi rudimentali e con trattori e trebbiatrici d’epoca. Usi e costumi in cascina? Vanno in scena sui monumentali carri della «Vecchia fattoria». Sui quali i volontari hanno ricostruito fedelmente porzioni di cascinali col mulino, la stalla, l’aia, la cucina col focolare, il fienile... in grado, con comparse in costume anni Trenta, di riproporre le quotidiane attività della tipica fattoria della pianura lombarda.
Per capirci dalla cardatura della lana alla sgranatura delle pannocchie, dal taglio della legna all’impasto delle farine.

Alla festa non mancano nemmeno cultura e arte con la mostra fotografica di Antonio Brescianini, le opere pittoriche di Armando Maffi, le ceramiche Merlini, la collezione «Manualità» di Giuseppe Zanotti, le moto d’epoca di Ivano Ruggeri e le vecchie macchine agricole della ditta Caravaggi (storico e glorioso marchio pontogliese). Musica, balli, tombolate e intrattenimenti chiudono la cornice di un quadro festaiolo che, come ciliegina sulla torta, ci mette pure la solidarietà. Il gruppo Age e la «Vecchia fattoria» propongono infatti escursioni con carrozze a cavallo e una gigantesca altalena panoramica (50 metri d’altezza) il cui ricavato andrà alle famiglie bisognose del paese. Davvero un bel gesto, a chiusura di una sagra che già sulla carta è un successo. Ulteriori informazioni si possono avere CLICCANDO QUI.
Marco Bonari

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