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Dello, disastro ambientale: tre arrestati

Nei guai due amministratori di una società di Dello e l’amministratore di una società di Ospitaletto
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Sono accusati di aver causato un disastro ambientale per inquinamento di terreno e falde acquifere sotto gli stabilimenti in cui venivano trattati dei panni utilizzati nelle industrie.
 
I responsabili di due aziende bresciane di noleggio panni tecnici riutilizzabili per le pulizie industriali sono stati sottoposti alla misura cautelare in carcere su ordine del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale.
 
Si tratta dell’amministratore di fatto e dell’amministratore unico di una società per azioni con sede legale e insediamento produttivo a Dello, e dell’amministratore unico di una società a responsabilità limitata con sede ad Ospitaletto.
 
Tutto nasce dall’attività di indagine del Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale (Nipaf) di Brescia sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Brescia. 
 
I panni venivano forniti alle imprese industriali e, dopo l’utilizzo, ritirati per il lavaggio e quindi riconsegnati per il nuovo impiego. Il panno tecnico veicola il rifiuto acquisito durante le operazioni di pulizia e per questo deve poi essere trattato eliminando i residui industriali per i successivi utilizzi.
 
Le aziende operavano in contrasto alla normativa di settore non garantendo la tracciabilità dei panni. Operavano senza la documentazione che attesta la corrispondenza tra il quantitativo di panni restituiti al cliente e quello conferito. Lavoravano senza rispettare l’accordo internazionale per il trasporto su strada di prodotti pericolosi.
 
Contestati anche violazioni della normativa di sicurezza sui luoghi di lavoro e il mancato rispetto della regola che impone il lavaggio dei panni tecnici nei locali del soggetto che ne effettua il noleggio. Si procedeva infatti al lavaggio in altre società, anche non autorizzate.
 
Per gli sversamenti di sostanze liquide pericolose nella sede di Dello, i tre sono accusati per concorso nel reato di disastro ambientale, alla luce del gravissimo inquinamento del terreno e delle falde acquifere, anche quelle più profonde, sotto gli insediamenti.
 

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