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Aereo scomparso, l'appello dei figli: «Aiutateci»

Aereo scomparso a Los Roques, l'appello dei figli: «Se qualcuno sa qualcosa aiutateci».
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«Se qualcuno sa qualcosa aiutateci e inviate anche la minima informazione all’indirizzo mail: troviamoli gmail.com»: a tre settimane dalla scomparsa dell’aereo, in volo tra Los Roques e Caracas, sul quale viaggiavano Vittorio Missoni e altri tre italiani tra cui i coniugi bresciani Scalvenzi, i figli lanciano un nuovo, disperato appello.
   «Da tre settimane - scrivono Ottavio, Giacomo e Marco, Niccolò e Filippo, Cesare e Pietro - non abbiamo più notizie dei nostri genitori Vittorio Missoni, Maurizia Castiglioni, Elda Scalvenzi e Guido Foresti e dei due piloti venezuelani Hernan Jose Machan e Juan Carlos Milano. Nonostante l’intenso sforzo, di uomini e mezzi messi a disposizione dal Governo venezuelano, il consistente supporto del Governo italiano, non si è ancora chiarito cosa possa essere successo durante il volo del 4 gennaio scorso da Los Roques a Caracas. Ad oggi l’unica certezza che abbiamo sono le coordinate geografiche, che segnano il punto in cui l’aereo è sparito dai radar».
  
«Ogni giorno - continuano - ci domandiamo se per caso ci siano ulteriori informazioni che possano essere utili alle ricerche. Chiunque, in quella data, si sia trovato in quella zona a terra, in mare o in aereo, potrebbe aver notato qualcosa, pensando che fosse un elemento di nessuna importanza. Per noi e per le indagini qualsiasi dettaglio si possa aggiungere, è
fondamentale».
  
Il 4 gennaio scorso l’aeromobile BN2 Islander marche YV-2615 era decollato da Los Roques alle ore 11.32 (ora locale) dalla pista 7 e aveva una quota programmata di volo di 6500 piedi. A bordo 6 persone, destinazione finale l’aeroporto internazionale Maiquetia, a Caracas. Dopo 7 minuti dal decollo, il pilota aveva riferito al controllore del traffico aereo la posizione di 10 miglia nautiche dall’aeroporto di Gran Roque a 5000 piedi di quota ed era stato invitato a contattare ’Maiquetia settore avvicinamento', contatto che però non è mai avvenuto. I successivi dati radar hanno consentito di tracciare gli ulteriori istanti del volo fino a quando l’aeromobile, giunto a 5400 piedi ed ancora in salita, ad una distanza di 13,2 miglia nautiche da Gran Roque e con una velocità di 120 nodi, ha cominciato a perdere rapidamente quota e velocità, accostando progressivamente a destra, fino a scomparire dal radar.
  
Sono cominciate le ricerche, e le chiamate disperate ai cellulari dei quattro italiani, che non hanno portato a nulla. Le autorità venezuelane hanno anche appurato che, contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, il comandante dell’aereo, Hernan Marchan, di 42 anni, era in regola con le autorizzazioni amministrative e poteva pilotare il velivolo. Resta, invece, confermato che la compagnia Transaereo 5074 CA, proprietaria dell’Islander coinvolto nella vicenda, non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo.

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