Voleva combattere con l'Isis: revocati i documenti

Per la prima volta in Italia applicato il decreto legge concernente misure urgenti per il contrasto del terrorismo anche internazionale
Voleva combattere con l'Isis: revocati i documenti
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Carta d’identità e passaporto revocati. Non può lasciare l’Italia. La misura è stata presa dalla Procura di Brescia nei confronti di un 19enne comasco, di origine tunisina.

E’ la prima volta che viene applicato il Decreto Legge del 18 Febbraio, misure urgenti per il contrasto del terrorismo. E Brescia fa scuola.

Gli accertamenti hanno evidenziato una spiccata pericolosità sociale del ragazzo connessa ad attività di tipo terroristico di matrice islamica. Il giovane che voleva combattere con l’Isis è stato coinvolto nell'inchiesta coordinata dalla procura di Brescia che alcune settimane fa aveva portato alla luce un gruppo che arruolava tra Italia e Albania possibili terroristi da mandare in Siria.
Le indagini della Digos di Brescia  hanno evidenziato i contatti che il giovane aveva avuto nei mesi scorsi con Elvis Elezi, il reclutatore arrestato a Torino. Corrispondenze on line durate un paio d’anni che avrebbero dovuto portare all’arruolamento, al compimento della maggiore età. Ma il giorno dell’incontro, nel giugno scorso, il ragazzo aveva avuto un ripensamento.
Oltre alla revoca dei documenti di identità il giovane 19enne, per 5 anni, sarà anche sotto stretta sorveglianza da partedelle forze dell'ordine.

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