Un cittadino su cinque è di origini straniere

In testa alla classifica delle nazionalità presenti (ben 135) ci sono rumeni, marocchini, albanesi, indiani e pakistani
Un'immagine d'archivio del Festival dei popoli - © www.giornaledibrescia.it
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Di che colore è Brescia? Di tre, quattro colori diversi. O forse assume più le sfumature di una mescolanza di nazionalità, ben 135, che da decenni risiedono in città; ai primi posti troviamo una cinquina stabile: rumeni, marocchini, albanesi, indiani e pakistani. 
 
Sgombriamo il campo dalla falsa notizia del calo degli immigrati, dovuta più che altro all’aggiornamento delle liste anagrafiche per il censimento: la presenza è sempre in aumento, sebbene in modo meno rapido rispetto al passato.
 
L’anno scorso gli stranieri sono cresciuti del 3,7 per cento, dato che fa balzare la nostra città in testa in Lombardia per incidenza (ovvero numero di immigrati sul totale della popolazione), con un corposo 13,4%, in aumento di circa un punto rispetto al 2012 (Milano è al 13,1). Nella sola città questa percentuale sale al 18%: vuol dire che, approssimativamente, un cittadino su cinque non è italiano.
A incidere maggiormente sono i nuovi nati, con il 29% dei fiocchi rosa e azzurri della città che nel 2013 portavano un cognome straniero (nel 2012 sono stati il 31%). A diminuire sono due lati della stessa medaglia, coniata tra le maglie della crisi: la quota di irregolari, che scende di 11,6 punti percentuali, attestandosi sul 6,5% dei presenti, così come passano dal 15 all’11% gli stranieri proprietari di case.
 
Il quadro emerge nel nuovo annuario del Cirmib (Centro di iniziative e ricerche sulle migrazioni dell’università Cattolica), presentato nel seminario su «Accoglienza non fa rima con emergenza» curato dalla presidente Maddalena Colombo.

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