Tornado caduti, quattro croci e un mistero

Ritrovati tutti i corpi: quello del capitano Mariangela Valentini è legato al seggiolino eiettabile armato, si attendono gli artificieri.
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Trovati. Tutti e quattro. I resti dei piloti precipitati nei cieli dell'Ascolano con i loro velivoli sono stati tutti rinvenuti. Ultima ad essere recuperata, il capitano pilota Mariangela Valentini, i cui resti sono stati individuati in tarda serata a Poggio Anzù, vicino alla carlinga di uno dei due aerei. I soccorritori stanno operando in condizioni particolarmente difficili perchè il seggiolino a cui è legata Mariangela Valentini si trova all’interno di un canalone, a poche centinaia di metri da Poggio Anzù e dall’area di coordinamento delle operazioni. Per giunta il seggiolino eiettabile cui è legato il corpo senza vita del pilota armato: per disinnescare le cariche necessarie all'espulsione dalla cabina in caso di emergenza, ancora attive e non esplose, bisogna attendere l’intervento degli artificieri. L’area in cui i soccorritori hanno ritrovato il corpo del pilota Mariangela Valentini, nei boschi di Poggio Anzù di Venarotta (Ascoli Piceno), è stata transennata e messa in sicurezza in attesa dell’arrivo da Roma degli artificieri del 17/o Stormo incursori dell’Aeronautica militare di Furbara. L’operazione di disinnesco, si apprende presso l’Aeronautica, sarà piuttosto lunga e complessa: soltanto al termine le spoglie del pilota potranno essere riportate a valle, e composte nell’obitorio di Ascoli, accanto a quelle dei suoi tre compagni morti.
 
Il corpo di Mariangela Valentini si trova sotto la cabina di pilotaggio del Tornado, dal quale evidentemente non ha fatto in tempo a lanciarsi prima dell’impatto con il terreno: un troncone di aereo completamente bruciato, fino a questo momento il frammento più grande restituito dal luogo del disastro. Ad avvistarlo ieri pomeriggio, dopo aver recuperato il cadavere del navigatore Piero Paolo Franzese, sono state le squadre del Corpo nazionale del Soccorso alpino, che operano con tecnici specializzati provenienti da sei regioni. Nel pomeriggio di venerdì, poco lontano, era stato ritrovato il casco della pilota. Prima donna pilota di un caccia dell’Aeronautica militare e di fatto, ora, primo ufficiale donna a perdere la vita in missione nella storia delle Forze armate italiane.
 
Il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri formavano invece l’equipaggio dell’altro velivolo e per questo sono stati trovati nella stessa area, a 800 metri di distanza l’uno dall’altro. Di Mariangela Valentini, 31 anni, bionda con occhi azzurri e il sogno di volare, sono stati rinvenuti il casco e il badge, ma in un’altra zona ancora, non lontano da dove è stato recuperato anche il corpo del suo navigatore, il capitano Paolo Piero Franzese. Le ricerche sono ora concentrate nell’area di Poggio Anzù dove, sempre oggi, una squadra mista ha trovato la cabina di pilotaggio di uno dei due aerei completamente bruciata.
 
Moltissimi restano i punti da chiarire per capire cosa sia effettivamente accaduto quel maledetto martedì pomeriggio nei cieli sopra Venarotta. Pochi gli aspetti certi, anzi, forse, solo uno: i due velivoli, impegnati in missioni diverse, con compiti (task) diversi, non dovevano essere nella zona dello scontro «contemporaneamente - spiegano fonti dell’Aeronautica - alla stessa quota e allo stesso orario. Sul perchè si siano trovati lì insieme è una delle cose che dovrà chiarire l’inchiesta, anzi la cosa principale».
 
Quanto all’identificazione ufficiale dei quattro piloti, tutti giovani fra i 31 e i 35 anni, sarà però necessario attendere l’esame del Dna, affidato dalla Procura ascolana al medico legale Adriano Tagliabracci, che si avvarrà di un consulente dell’Aeronautica. I primi prelievi dovrebbero svolgersi lunedì, e solo successivamente i corpi verranno restituiti alle famiglie per i funerali.
 
Intanto, proseguono a pieno ritmo anche oggi le perlustrazioni dei boschi sopra i quali i due Tornado si sono scontrati. E' stata ritrovata nella tarda mattinata la seconda scatola nera, quella del velivolo di Mariangela Valentini. Si trovava a 700-800 metri più a sud dal luogo del ritrovamento del corpo del pilota Mariangela Valentini, a Poggi Anzù. Insieme al primo flight data recorder, già in mano degli investigatori, dovrebbe aiutare a ricostruire le cause di un incidente al momento ancora inspiegabile.
 
 

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