Stamina, nuove infusioni, ma il Civile è in difficolta

Per il Civile è «uno dei momenti più difficili della storia» dice il dg Belleri: «Consegnata parte dell'ospedale a indagati».
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Per gli Spedali Civili di Brescia è «uno dei momenti più difficili della storia dell’ospedale», per dirla con le parole del direttore generale Ezio Belleri. Per il numero due della Stamina foundation, il pediatra Marino Andolina, «sta andando tutto bene, non abbiamo trovato ostacoli».
 
Tra i due estremi da un lato ci sono i due bambini malati cui ieri, per ordine di altrettanti giudici, è stato somministrato con un’infusione il preparato del cosiddetto «metodo Stamina. 
In mattinata è toccato al piccolo siciliano affetto da distrofia di Duchenne, ad opera dell’èquipe esterna nominata e guidata dal presidente dell’Ordine dei medici di Trapani, Giuseppe Morfino, ausiliario del giudice; nel primo pomeriggio a Federico, tre anni e mezzo, di Fano (Pesaro), che ha il morbo di Krabbe. A praticargli «sia l’endovena che l’endorachidea» è stato il pediatra Andolina, ausiliario del giudice del Tribunale di Pesaro. Entrambi dovrebbero tornare a Brescia per nuove infusioni tra 45 giorni. 
 
Dall’altro lato, poi, ci sono i magistrati: la Procura di Torino che ha chiesto il rinvio a giudizio di 13 persone; i Tribunali del lavoro che nominano ausiliari del giudice per proseguire le cure, dopo che i medici dell’ospedale bresciano hanno deciso di interrompere i trattamenti in attesa del parere del Comitato scientifico ministeriale. Questo il quadro di un’altra giornata di attenzione sul controverso «metodo» Stamina.
 
Intanto i Tribunali dell’Aquila e di Roma hanno nominato a coordinatore d’èquipe medica per le infusioni su due bambine la biologa di Stamina, Erica Molino. Ma non sarebbe chiaro «se come ausiliaria o meno; sul piano giuridico sono differenze che potrebbero dare origine a difficoltà operative e di conferimento formale degli incarichi» ha spiegato il direttore degli Spedali Civili Belleri: per questo la direzione dell’ospedale ha chiesto «chiarimenti al magistrato dell’Aquila e di Roma. Speriamo ci vengano fornite risposte che rendano tutto più semplice». 
 
La prima data utile per nuove infusioni a queste due bambine, Noemi malata di Sma1 e Ludovica con la malattia di Tay Sachs, «sarebbe il 26 luglio - ha ricordato Andolina -. Credo che sabato la dottoressa Molino verrà a discutere di come impostare la procedura, perché se ci sono ostacoli non vorremmo fare entrare i bambini in ospedale inutilmente, sono molto delicati».
 
Nel frattempo gli Spedali Civili stanno «valutando di rivolgersi a tutte le autorità sanitarie superiori ed alla Procura generale della Corte di cassazione perché l’azienda è in forte difficoltà. Di fatto - ha dichiarato Belleri - si sta consegnando una porzione di una struttura pubblica a soggetti che sono esterni e che, su un altro versante, sono indagati dalla magistratura per l’effettuazione di questa attività». 

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