Sikh: «Vicini al sindaco, no alla logica del conflitto»

La lettera al sindaco da parte della comunità che a Brescia conta 7mila persone
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Nei giorni in cui il centro di Brescia è teatro delle manifestazioni di Diritti per tutti e degli immigrati sul tema della Sanatoria e dei permessi di soggiorno, si registra la lettera firmata da una comunità di extracomunitari presente a Brescia. È quella dei Sikh, che - con un documento di segno contrario rispetto alle critiche che erano state mosse verso l’Amministrazione comunale e il primo cittadino dai manifestanti - esprimono «la propria vicinanza al sindaco di Brescia Emilio Del Bono» e alla città della quale gli stessi Sikh affermano di sentirsi «parte integrante e non solo ospiti».
 
La lettera è stata consegnata alla segreteria del primo cittadino e alle istituzioni del territorio, ed è stata rilanciata dagli uffici della Questura. Gli esponenti della comunità (a Brescia sono in 7mila) «pur vivendo comunemente agli altri "nuovi abitanti" immigrati i problemi delle procedure di soggiorno, non ritengono né utile, né produttiva una logica di conflitto che fa della prepotenza la propria misura e lo stile di confronto».
 
Un confronto che i Sikh ritengono di aver sempre sviluppato in modo proficuo con Questura e ufficio Immigrazione.  «Spesso - si legge ancora nel documento - abbiamo isolato e segnalato alle autorità chi cerca di sfruttare la situazione e di violare la legge, gettando così un’ombra su una comunità onesta, pacifica, rispettosa e laboriosa come la nostra. Siamo consapevoli che prima degli altri siamo noi a doverci comportare come i nostri fratelli italiani. Così ragionando noi ci sentiamo e noi siamo bresciani».
 
La lettera si chiude con la richiesta di un incontro con il sindaco. Per esprimere a voce la posizione esplicitata su carta. 

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