Settimana corta, niente sabato per le superiori

La Provincia vorrebbe introdurre la settimana corta per risparmiare su corrente, riscaldamento e trasporti. Cosa ne pensate?
Settimana corta, non per tutti
AA

Una mezza rivoluzione. Anzi, una rivoluzione piena. Perché tagliare il sabato dall’orario scolastico delle scuole superiori di Brescia e provincia vuol dire cambiare le abitudini di decine di migliaia di studenti e famiglie, circa 50mila. La proposta è appunto quella di istituire la settimana corta nelle secondarie di secondo grado ed arriva dal Broletto, annunciata dal presidente Pier Luigi Mottinelli nel corso del primo consiglio provinciale, convocato questa mattina.

Il progetto, già sperimentato ad esempio a Pavia,  consentirebbe di risparmiare sui costi del riscaldamento, dell’elettricità e dei trasporti. Accompagnata da non poche polemiche, nel Pavese la settimana corta ha portato benefici stimati in mezzo milione di euro. Dalle nostre parti, viste le dimensioni della provincia, le cifre sarebbero superiori.

A Brescia si tratta comunque di un’idea ancora da sviluppare, ma l’intenzione c’è ed è chiara. E dall’Ufficio scolastico provinciale arriva un primo sostegno all’iniziativa.

In attesa che la settimana corta entri nel vivo, con un chiarimento sul tipo di riorganizzazione che comporterà, la parola passa a studenti e famiglie. Vogliamo sapere se vi sembra una buona idea, anche in considerazione dei risparmi che potrebbe portare. Siete pronti a riorganizzarvi? E, per chi deve ancora iniziare le superiori, il sabato a casa è allettante? Diteci la vostra. 

Tutti gli approfondimenti sul Giornale di Brescia in edicola venerdì 28 novembre, scaricabile qui in formato digitale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia