San Bartolomeo, tolta la croce pericolante

Tragedia sfiorata: poteva cadere sul piazzale antistante la chiesa
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Corrosa dalla ruggine. Aggrappata al tetto della chiesa per pochi centimetri di rame. Pronta a precipitare da un momento all’altro sul piazzale antistante, magari spinta da una delle numerosissime folate di vento o secchiate d’acqua che quest’estate non sono certo mancate. Inclinata quel tanto che basta per dare nell’occhio, per chiamare da sola l’allarme ed evitare una possibile, nuova, tragedia.

Il parroco, don Angelo Cretti, ha alzato gli occhi al cielo almeno due volte ieri: una per notare la pericolosa piega della croce e correre ai ripari per tempo. L’altra per ringraziare il Signore del pericolo scampato.

A mettere in sicurezza l’imponente struttura metallica che da cinquant’anni dominava la chiesa di San Bartolomeo ci hanno pensato i Vigili del Fuoco. Che attorno alle 9,30 sono saliti con l’autoscala sul tetto dell’edificio e in pochi istanti l’hanno adagiata e resa inoffensiva. Ai loro occhi evidente la causa della pericolosissima piega presa dalla croce: ruggine. Ad evitare il peggio sarebbe stata la direzione dei venti spirati nelle scorse ore. L’ultimo temporale ha investito San Bartolomeo e il suo edificio di culto da sud. Per questa ragione la croce si è curvata all’indietro sino ad appoggiarsi ad un sostegno di ferro posto sul tetto. «Se il vento fosse soffiato dalla direzione opposta - sottolinea don Angelo Cretti - saremmo qui a dire di tutt’altra disgrazia».

Il 14 settembre San Bartolomeo potrà invece festeggiare nel miglior modo possibile i cinquant’anni della sua chiesa.

 

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