Rifiuti, un Comune su due ricicla con il porta a porta

I borghi bresciani che hanno già mandato in pensione i cassonetti sono 99. Una ventina ha preferito la calotta
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La «rivoluzione» del porta a porta ha già contagiato un Comune bresciano su due. Ad oggi sono 99 i Municipi della nostra provincia (Rezzato, Bagnolo, Travagliato... ) che hanno mandato in pensione tutti i cassonetti. Il sistema a calotta ha contagiato una ventina di realtà.

Più di trenta, e tutti molto diversi, sono i casi in cui convivono più sistemi di raccolta. Si va da Sirmione, che ha il porta a porta in centro storico e i cassonetti in periferia, a Chiari, che raccoglie tutto nei cassonetti, plastica esclusa.

In molti paesi il sistema cambierà a breve: Calvisano ha annunciato una «rivoluzione» a fine aprile; Villa Carcina passerà al porta a porta poco prima. Il dibattito è aperto anche in molti borghi bassaioli e triumplini. Caino, ad esempio, guarda con interesse alla calotta.

Trasversale alle diverse zone della provincia è il problema dell’abbandono dei rifiuti nei pressi dei cassonetti o in aperta campagna. Per contrastare il fenomeno il sindaco di Vallio Terme aveva proposto di introdurre la «taglia» sui furbetti. 

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