Più rifiuti a Brescia? La Loggia non ci sta

Il decreto Sblocca Italia consentirebbe l'aumento di rifiuti bruciati dal termoutilizzatore. Ma Loggia e Regione sono contrari.
Più rifiuti al termoutilizzatore? Il no di Regione e Loggia
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«La possibilità offerta dal decreto non è automatica. Starà al gestore eventualmente chiedere l’aumento dei rifiuti da bruciare e a quel punto noi diremo no».
 
Netta contrarietà della Loggia all’ipotesi di un aumento della capacità di combustione del termoutilizzatore, una misura contenuta nel decreto «Sblocca Italia».  Nel pomeriggio di martedì è arrivato un doppio no all’ipotesi che si aumentino del 30% i rifiuti bruciati, passando dalle attuali 800mila ad oltre un milione di tonnellate annue. Non solo: verrebbero aperte le porte del Tu a rifiuti provenienti da ogni parte d'Italia, eliminando la priorità attuale data alla spazzatura bresciana e lombarda. 
 
L’assessore all’Ambiente, Gianluigi Fondra, e il sindaco Emilio Del Bono hanno dichiarato che si opporranno in ogni modo all’ipotesi che l’inceneritore bresciano diventi quello di riferimento per tutto il territorio nazionale. «Ci appelliamo anche ai parlamentari bresciani perché si impegnino per modificare la norma», hanno detto. 
 
Contro l'ipotesi aveva annunciato battaglia anche l'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi. In ogni caso, la stessa Regione vede l'impianto bresciano come punto di riferimento per il territorio lombardo, in previsione delle dismissioni degli inceneritori più vecchi. 

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