Monsignor Mazzolari, trent'anni in prima fila per i diritti africani

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Una settimana fa aveva guidato il rito per l’indipendenza del Sud Sudan, divenuto il 54esimo stato africano, e aveva pronunciato un forte messaggio di speranza per il futuro del popolo che considerava suo.

Oggi mons. Cesare Mazzolari, bresciano, 74 anni, da trenta missionario in Sudan, è morto improvvisamente mentre celebrava la messa con i confratelli a Rumbek. Mons. Mazzolari era nato il 9 febbraio 1937 a Brescia. Entrato nei Comboniani, il 17 marzo 1962 viene ordinato sacerdote. A Cincinnati, negli Stati Uniti, opera fra i neri e i messicani che lavorano nelle miniere.
Nel 1981 arriva in Sudan: prima nella diocesi di Tombura-Yambio, poi nell’arcidiocesi di Juba, nell’area centro-meridionale. Nel 1990 mons. Mazzolari, diventa amministratore apostolico della diocesi di Rumbek (Sud Sudan), di estensione pari a Lombardia e Triveneto e abitata da 3 milioni di persone. In quello stesso anno libera 150 giovanissimi schiavi: per tutta la via don Mazzolari si prodiga per riscattare bimbi-soldato.

Nel 1991 riapre la missione di Yirol, la prima di una lunga serie: alcune di esse dovranno poi essere abbandonate sotto l’incalzare della guerra sudanese. Nel 1994 è catturato e tenuto in ostaggio per 24 ore dai guerriglieri dello Spla (Esercito Sudanese di Liberazione Popolare), gruppo armato indipendentista in lotta contro il governo di Khartoum.
Il 6 gennaio 1999 viene ordinato vescovo da papa Giovanni Paolo II.

Per 30 anni mons. Mazzolari, ricorda la Radio vaticana,  "ha vissuto coraggiosamente in mezzo alla sua gente condividendo le conseguenze della guerra e della povertà. A tutti chiedeva l’impegno a non dimenticare perchè la gente del Sud Sudan ha bisogno di una pace giusta nel rispetto dei diritti umani".

È un vescovo che drammaticamente ha parlato di guerra: "Il Sudan è lo stato dell’Africa più povero tra i poveri: 40 anni di guerre tribali il cui unico fine è la conquista del potere e l’acquisizione di risorse quali petrolio, acqua e oro, presenti in grandi quantità".
Gli interessi globali, come specificava Monsignor Mazzolari, hanno prevalso sul bene della gente: "Non esiste più rispetto dei diritti umani e la parola ’libertà' è un termine sconosciuto, è stata spazzata via".

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