«La pensione non basta più: vendo i miei libri»

Gianfranco a 68 anni, in corso Palestro propone volumi ai passanti. «I soldi bastano per un pasto al giorno»
Libri in cambio di un'offerta
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Riempie un vecchio zainetto con una dozzina di libri sottratti agli scaffali di casa, dai romanzi alla Bibbia, inforca la sua bicicletta e in venti minuti di pedalate raggiunge il centro di Brescia. Da alcuni giorni Gianfranco, 68enne di Roncadelle, trascorre le sue giornate in corso Palestro. La pensione non basta ad arrivare a fine mese e, dopo aver dato fondo ai suoi risparmi, ha deciso di mettere in vendita ciò che quando era giovane gli era più caro, i libri.

Appoggia i volumi a terra, a ridosso delle fioriere o delle vetrine, sperando di intercettare lo sguardo curioso e solidale di qualcuno disposto ad offrirgli qualche euro in cambio di una buona lettura. «Non è facile chiedere aiuto, ma un’offerta libera per uno di questi libri mi pare più dignitoso che allungare la mano per chiedere alla gente una moneta - racconta Gianfranco -. Io non avvicino nessuno. Chi vuole si ferma e se è interessato mi offre quel che può».

Tanti gli sguardi che cadono indifferenti su quei libri a terra, pochi quelli che gli rivolgono anche una parola e che se ne vanno con un volume sotto braccio. «È dura ottenere qualcosa - ammette il pensionato -, ma venire in città per me è anche un modo per non deprimermi, per stare in mezzo alla gente, come facevo quando ero giovane e lavoravo come autista o portalettere. Non sono mai stato capace di starmene con le mani in mano, ad attendere, e il fatto stesso che qualcuno si fermi davanti ai miei libri e mi faccia qualche domanda mi basta per farmi sentire vivo».

La speranza è che tra i tanti curiosi ci sia anche qualcuno disposto ad aiutarlo in maniera più concreta, offrendogli magari anche un lavoretto. «Potrei fare il guardiano per qualche azienda e sarei disposto a lavorare anche la notte - spiega il pensionato di Roncadelle -. Mi accontenterei anche di poche ore, quel tanto che basta per arrotondare la pensione che non basta mai». Tante infatti le spese, soprattutto per la casa, che da qualche tempo lo costringono a risparmiare anche sui pasti. «Con quello che prendo, al netto dell’affitto e delle bollette, posso permettermi solo un pasto al giorno, che il mio Comune mi offre a 6 euro e mezzo - continua Gianfranco -. Ma negli ultimi mesi ho perso 15 chili e avrei bisogno di riempire lo stomaco un po’ più spesso».

Nell’attesa di quell’incontro speciale che insieme ad un lavoro possa fargli ritrovare il sorriso, proseguono i viaggi, zaino in spalla, da Roncadelle a Brescia. «A casa ho ancora una sessantina di libri ma per me sono come compagni di vita».

Clara Piantoni

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