L'ultima modista di Brescia rischia di chiudere

Gabriella Antonelli titolare de La Parisienne, storica attività del centro: «Vorrei coinvolgere una giovane»
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Tanto di cappello quando la modista fa la differenza. Il termine è riservato a chi crea, confeziona, orna cappelli per donna, in varie fogge e tessuti. Una tradizione da salvare, oggi più che mai. Da una parte, infatti, il cappello non è più visto come elemento indispensabile della toilette femminile; dall’altra, con l’affermazione del «già pronto» sia nei capi d’abbigliamento sia negli accessori, si va perdendo il leggero tocco d’eleganza di un cappello portato con stile. Oggi le modiste fanno parte di un artigianato di nicchia, che porta avanti una tradizione altrimenti destinata a scomparire. Ben lo sa Gabriella Antonelli, titolare de «La Parisienne» di via Mazzini 10/A in città, autentica roccaforte dell’accessorio più elegante della storia del costume e della moda.

Si respira un’aria di fine Novecento nel suo atelier, inaugurato dalla madre Mariuccia Saporiti Antonelli il 19 marzo 1962. Sui ripiani forme di paglie leggerissime e colorate, con fiori e velette; cerchietti ornati di vari elementi e bianche creazioni per le spose. Si ritrovano subito armonia e serenità osservando quanto le mani abilissime di Gabriella, formata dalla madre alla professione di modista, sanno offrire al pubblico femminile. 

«Per la prima volta quest’anno applichiamo uno sconto del 30 per cento - ricorda Gabriella Antonelli - per invitare le signore bresciane a riprendere la buona abitudine del cappello. Quello elegante, come solo gli italiani sanno fare». Purtroppo c’è la possibilità che questa storica attività chiuda. Lo confida titolare. Gli anni passano, non le difficoltà. Certo andrebbe perduto irrimediabilmente un patrimonio di artigianato non sostituibile. «Coltivo la speranza - conclude la signora Gabriella - di poter tramandare a una giovane l’esperienza di oltre mezzo secolo».

 

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