L'allarme: sempre più rifiuti da bruciare a Brescia

Brescia brucia 800mila tonnellate di rifiuti l'anno: con lo «Sblocca Italia» potrebbero superare il milione. Contraria la Regione.
AA

Per effetto dello «Sblocca Italia» a Brescia sarà bruciato il 30% di rifiuti in più. A lanciare l’allarme è l’assessore regionale Claudia Maria Terzi, che spiega: «L’articolo 35 cancella il nuovo piano rifiuti della Regione, eliminando le barriere alla libera circolazione dei rifiuti urbani sul territorio nazionale».

Inoltre «il decreto obbliga le Regioni ad autorizzare alla massima capacità gli impianti esistenti. Di fatto i rifiuti di Roma/Napoli arriveranno in Lombardia in 60 giorni. Nel corso della prossima riunione la Giunta lombarda valuterà i passi da compiere per evitare questa situazione».

Brescia attualmente brucia 800mila tonnellate di rifiuti l'anno, con una quantità di scorie (in parte riutilizzabili, come spiegato dal documento dell'Osservatorio Termoutilizzatore) che supera abbondantemente la produzione di spazzatura cittadina: nel 2010, ad esempio, erano 120mila contro 75mila. L'aumento del 30% porterebbe la quantità di materiale incenerito a oltre un milione di tonnellate annue. Una prospettiva poco rassicurante per Brescia, ma che di fatto va incontro alle richieste di A2A: soltanto pochi mesi fa la multiutility aveva cercato di aumentare la capacità dell'impianto in sede di Aia, scontrandosi però con il no del Comune. Di cui si attende, a questo punto, una presa di posizione: nel pomeriggio è prevista una conferenza stampa dell'assessore all'Ambiente, Gianluigi Fondra. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia