Incidenti mortali: drammi la domenica, fuori dai centri

I dati del dossier elaborato dalla Regione riferito agli incidenti sulle strade bresciane nel 2013
Morti sulle strade nel Bresciano
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Si muore di più sulle strade provinciali fuori dal centro abitato, specialmente nei mesi di giugno ed agosto; i giorni con il bollino nero sono domenica, lunedì e giovedì, l’ora critica intorno alle 4 del mattino. Sulle strade urbane si registrano meno lutti; il sabato e la domenica sono i giorni più rischiosi, l’ora da cui guardarsi è l’una. Per quanto riguarda il numero dei feriti i mesi peggiori sono invece giugno e luglio.
 
Sono alcuni dei dati riferiti alla nostra provincia forniti durante la IV Giornata dedicata alla sicurezza stradale promossa dalla Regione, in cui sono stati presentati i dossier con le cifre del 2013 curati dal Centro di Monitoraggio della sicurezza stradale del Pirellone.
 
Dati che devono far riflettere anche alla luce degli ultimi incidenti mortali che si sono registrati a Gottolengo, Roccafranca ed a Gratacasolo, frazione di Pisogne.
 
Nel Bresciano morti e feriti sono in calo: 73 i primi (contro gli 89 del 2012), 4.725 gli altri (erano stati 4.811). Tuttavia, le vittime della strada sono superiori alla media lombarda: nella nostra provincia l’indice di mortalità (deceduti ogni 100 incidenti) è 2,15 (nella regione 1,29), quello di lesività (i feriti ogni cento abitanti) 138,93 (contro 138,14).
 
Nel 2000 erano rispettivamente 4% e 145%. Miglioriamo, dunque, anche se nel 2013 è stato registrato un lieve incremento degli incidenti: 3.401 contro i 3.325 del 2012. Settantré i morti (438 in Lombardia): 36 occupanti di auto, 5 autisti di mezzi pesanti, 12 motociclisti, 3 scooteristi, 9 ciclisti, 7 pedoni e una persona deceduta in incidente d’autobus.
 
Nessun bambino ha perso la vita. Rispetto al 2012 è morto un automobilista in meno: resta tuttavia alta la percentuale bresciana rispetto al totale lombardo, 21%. In calo le vittime giovani. Nel 2001 furono ben 57 i deceduti fra i 18 e i 34 anni (oltre a sei bambini e tre adolescenti): l’anno scorso sono stati 11. Sempre troppi, comunque.

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