Guerra di tutor, occhi elettronici sulla velocità

La Provincia sta testando il sistema Velocar: un'alternativa al tutor, targato Autostrade per l'Italia, che interessa a Brebemi.
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La notizia era nell’aria, ma la polemica sulla sicurezza della Brebemi, successiva all’inaugurazione di mercoledì, sull’assenza di Tutor o dispositivi elettronici di controllo delle velocità, l’ha portata inevitabilmente allo scoperto anzi tempo. La Provincia di Brescia, attraverso il Comando di Polizia, sta infatti sperimentando lungo la Tangenziale Sud (direzione Milano) un nuovo dispositivo di controllo delle velocità di media che costituisca una valida alternativa al Tutor tecnologia di proprietà di Autostrade per l’Italia.

Alternativa valida per due motivi: da un lato supera il limite del costo proibitivo imposto da Autostrade per l’Italia (la Provincia ha investito circa 540mila euro per il solo dispositivo adottato per le nostre strade, spostato alternativamente tra la Tangenziale Sud e la 510 Bis) e dall'altro permette di uscire dal monopolio di fatto garantito dall’assenza di un’alternativa sul mercato. La posa dei plinti che reggeranno l’hardware del Velocar, prodotto da un'omonima ditta mantonavana che ha già installato sistemi analoghi lungo le strade bresciane, era stato previsto per ieri lungo le corsie della Tangenziale Sud. Il punto esatto di collocazione è lo svincolo di uscita di San Polo, mentre il tratto «osservato» termina circa quattro chilometri dopo.

Mentre i lavori saranno spostati a domani per il maltempo, la Provincia avvierà con questa installazione una sperimentazione così da giungere in tempi brevi all’omologazione. Una sperimentazione osservata con grande attenzione dalla società Centropadane che gestisce sia la A21 che il raccordo autostradale della Sp19, ovvero la Corda Molle. Tra le novità introdotte dal Velocar il funzionamento senza spire nell’asfalto: senza dunque la necessità di fili affondati nelle corsie, l’impianto sfrutta il radar e diventa molto versatile. Una tecnologia dunque interessante come alternativa al Tutor, i cui costi permetterebbero invece dotazioni più ricche alle società concessionarie.

Brebemi in primis, dato che oggi i controlli sulla sicurezza del traffico sono affidati a cinque pattuglie della Polizia Stradale che operano sulla nuova A35. «Abbiamo affrontato delle spese ingenti per adeguare le pattuglie alle necessità della nostra tratta - spiega il presidente Francesco Bettoni - e devo replicare a chi accusa la Brebemi di non essere sicura che tuteleremo il nome e l’immagine della società presso l’Autorità Giudiziaria perché l’accordo di programma che abbiamo sottoscritto con il Ministero dell’Interno estende tutte le previsioni del Codice civile, Penale e della Strada alla A35. Certo se dovesse emergere nuove tecnologie per il controllo remoto saremo ben lieti di adottarle...».

A maggior ragione - aggiungiamo noi - se i costi fossero nettamente inferiori a quelli imposti da Autostrade per l’Italia. Mentre emerge dallo stesso Bettoni come «la Polizia Autostradale ha già comminato diverse multe lungo la A35, di cui una parte delle sanzioni sarà versata per competenza ai Comuni attraversati», resta l’impegno per migliorare al massimo la tutela degli utenti. Con occhi attenti ovviamente a come finirà la nuova installazione lungo la Tangenziale Sud.

Roberto Manieri

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