Falso d’autore, medico nei guai

Ha acquistato 21 quadri spacciati per opere di Guttuso, De Chirico e Chagall per 100mila euro. Ora deve rispondere di ricettazione
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Li aveva appesi nella sua casa, in città. Agli occhi degli ospiti, grazie a quei quadri, faceva un figurone. Probabilmente non gli interessava altro. Per i carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico di Monza, sapeva perfettamente che di vero avevano solo la cornice. Del resto li aveva pagati troppo poco per non sospettare che di Guttuso, Chagall, De Chirico, De Pisis non avessero proprio nulla. Ora deve rispondere di ricettazione.

Nei guai, nelle scorse ore, al termine di perquisizioni e sequestri che hanno interessato gran parte del Nord Italia, è finito un medico bresciano di un’ottantina d’anni: un vero e proprio collezionista di queste opere. Ha acquistato 21 quadri sborsando 100.000 euro.

Peggio di lui sono messi solo l’«artista» e il commerciante che hanno contaminato il mercato con i pezzi farlocchi. Si tratta di un romano di 45 anni, residente a Pavia, con un passato nell’accademia di belle arti, mano e occhio abile e la furbizia di mescolare sulla stessa tela soggetti autentici degli artisti plagiati; e un 53enne, da sempre nel commercio di opere d’arte, residente nel Cremonese.

I due uomini, secondo i conti fatti dai carabinieri guidati dal cap. Francesco Provenza, avevano piazzato 53 dipinti di vari formati: da un comune 30 centimetri per 40, ad un 10 per 8; tutti agilmente maneggiabili ed occultabili. Tanti sono i quadri ritrovati, oltre che a Brescia, a Milano, Cremona, Lodi, Pavia, Belluno e Treviso. Un patrimonio che per gli investigatori avrebbe potuto fruttare loro circa 300mila euro.

E chi, come nel caso del medico bresciano, ha permutato autentici «pezzi» del ’700 in cambio di patacche che, anche se fatte bene al punto da passare per originali agli occhi esperti dei responsabili di archivi ufficiali, erano pur sempre patacche.

 

 

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